Una donna di 63 anni, affetta da un tumore rarissimo e aggressivo, che si estendeva dall’addome al torace invadendo fegato e aorta, è stata salvata al San Camillo Forlanini di Roma grazie a un intervento eccezionale. Giudicata inoperabile altrove, era arrivata in shock settico per la perforazione spontanea del tumore. Ma i medici della struttura romana non si sono arresi.
Tre équipe chirurgiche d’eccellenza hanno unito le forze in una maratona operatoria: il prof. Giuseppe Cardillo e la dr.ssa Sara Ricciardi per la chirurgia toracica, il prof. Giuseppe Ettorre e il dr. Roberto Meniconi per i trapianti, il dr. Alfonso Pannone e il dr. Alessio Vona per la chirurgia vascolare. Insieme hanno affrontato una sfida al limite della fattibilità.
Determinante è stato l’uso di tecnologie d’avanguardia: ricostruzioni tridimensionali e intelligenza artificiale hanno permesso di visualizzare con precisione ogni millimetro del tumore e delle strutture vitali coinvolte, ottimizzando i tempi di pianificazione.
A completare il lavoro: l’équipe anestesiologica del prof. Luigi Tritapepe e della dr.ssa Michela Maritti, e quella oncologica del prof. Carlo Garufi e della dr.ssa Sara Ramponi, che ha seguito la paziente con tre cicli di chemioterapia adiuvante.
Oggi la paziente è clinicamente guarita. Questa è una storia di speranza, competenze e innovazione. Ed è una pagina importante scritta dalla sanità pubblica
