Sono state depositate le motivazioni della sentenza con cui i giudici della Corte d’Assise di Frosinone hanno disposto l’ergastolo per i fratelli Marco e Gabriele Bianchi e condannato a 23 anni Francesco Belleggia e a 21 anni Mario Pincarelli, accusati della morte di Willy Monteiro Duarte.
“L’irruzione dei fratelli Bianchi sulla scena di una disputa sino ad allora solo verbale, e comunque in fase di spontanea risoluzione, fungeva da detonatore di una cieca furia – scrivono i giudici nelle motivazioni depositate nella giornata di ieri, 29 settembre – Nel caso in esame si è visto come l’omicidio di Willy sia frutto di un violentissimo pestaggio di gruppo posto in essere da tutti e quattro gli imputati, con calci e pugni, che hanno colpito la vittima, inerme a terra, in parti vitali del corpo. Dunque per nessuno dei quattro è dato di ravvisare quel ruolo del tutto marginale anche sotto il profilo eziologico cui è ancorata la concessione dell’attenuante”.
Per i giudici “l’azione violenta, invero già in atto in quanto i due fratelli si erano fatti largo fra la folla a spintoni e manate, a quel punto otteneva ulteriore impulso. I quattro si compattavano a falange ed avanzavano in modo sincrono, impattando contro il corpo del povero Willy che si era appena intromesso per capire cosa stesse accadendo”. Secondo i magistrati “è proprio in quel momento che egli veniva colpito da Gabriele Bianchi con un violentissimo calcio frontale al petto portato con tecnica da arti marziali che lo sbatteva contro un’auto in sosta. Ed il tentativo del povero ragazzo di rialzarsi veniva respinto dapprima con un pugno del medesimo Gabriele Bianchi mentre il fratello con un calcio neutralizzava il tentativo del Cenciarelli di correre in aiuto di Willy e, poi, da calci e pugni inferti da tutti e quattro gli imputati, finanche mentre il ragazzo era inerme a terra. Il tutto nel brevissimo volgere di pochi secondi”.