Celentano, FdI: “Latina città sporca e poco green”

"Il peggiorare degli indicatori della qualità della vita racconta il disastro compiuto negli ultimi anni nella città dalla giunta Coletta"

«Il peggiorare degli indicatori della qualità della vita a Latina, certificati dall’ultima classifica di Legambiente sull’ecosistema urbano, racconta in maniera chiara ed inequivocabile il disastro compiuto negli ultimi anni nella nostra città dalla giunta Coletta e dai partiti che lo hanno sostenuto.
L’amministrazione di sinistra guidata dall’ex sindaco Damiano Coletta ha infatti fallito proprio nei suoi obiettivi più importanti, quelli che a parole per il movimento Lbc sono sempre stati i cavalli di battaglia, ma che nei fatti hanno deluso maggiormente la cittadinanza: la raccolta differenziata e la mobilità.
E le classifiche vedono precipitare Latina sempre più in basso, come raccontano con evidenza scientifica i dati di Legambiente che per vivibilità vedono la nostra città precipitare al 102esimo posto, facendo anche peggio dello scorso anno. Insomma Legambiente non ha fatto altro che certificare quello che è sotto gli occhi di tutti i nostri concittadini: Latina con l’amministrazione Coletta è diventata una delle città meno green d’Italia con poca differenziata e troppo traffico privato».

Così Matilde Celentano, già capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale a Latina che chiede anche un’assunzione di responsabilità a chi ha guidato anche l’azienda speciale Abc che avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello della passata amministrazione. «Se non bastassero di dati di Legambiente – prosegue la Celentano -, per quanto riguarda la differenziata, a Latina, si è toccato un misero 34%, quando invece si legge nella relazione che accompagna il Pef per l’anno in corso sarebbe prevista una raccolta differenziata del 54% che avrebbe dovuto influire positivamente sulla produzione totale dei rifiuti da inviare agli impianti di trattamento. Quindi l’amministrazione Coletta non è stata nemmeno capace di raggiungere una delle sue previsioni, seppur minime e sempre ampiamente sotto i limiti stabiliti dalla legge che è il 65% come imporrebbe l’Art 205, comma 1 Dlgs 152/2006. Ma la cosa ancora più grave è che, invece di andare verso un contenimento dei costi, registriamo negli anni un aumento netto di oltre 10 milioni di euro. Infatti,  dal primo Pef approvato nel  2006 (Delibera di Consiglio n 44 del 30/05/2006), con un costo di 16.231.171 euro siamo arrivati nel 2022 ad un Pef di oltre 26 milioni di euro. Il tutto a fronte ad una raccolta differenziata minima e che nei primi 3 anni di Abc è stata addirittura catastrofica.

L’ulteriore beffa poi è che, anche quest’anno con le previsioni della raccolta differenziata che non sono state raggiunte, si dovrà corrispondere un maggior canone ad Abc per il servizio prestato, e in aggiunta andrà aumentato lo stanziamento per il trattamento dei rifiuti indifferenziati. Infine non possiamo non parlare delle scelte di Coletta sulla nascita dell’azienda speciale Abc che sono frutto di una sola parte politica politica. Non a caso per i vertici del Cda è stato indicato Gustavo Giorgi, che è stato candidato in una delle liste di Coletta e tra i fondatori di Sezze Bene Comune. Scelta fatta personalmente, in maniera fiduciaria, dall’ex sindaco Coletta in base al curriculum. Oggi alla luce dell’assoluta mancanza di risultati raggiunti sarebbe opportuno invece una dimissione spontanea».

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