19 anni fa la strage di Nassiriya. Il figlio di una vittima: “Ciao papà, sono fiero di te”

Il ricordo: nell'attentato del 12 novembre 2003, in Iraq, morirono 28 persone, di cui 19 italiane

“Diciannove anni senza di te. Oggi, ricorre l’anniversario di quel terribile 12 novembre in cui, a Nassiriya, l’esplosivo dei terroristi ti ha strappato al nostro amore, a quello dei tuoi amici e dei tanti colleghi che ti volevano bene”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook Marco Intravaia, figlio di Domenico, vicebrigadiere dei Carabinieri morto nella strage di Nassiriya del 12 novembre 2003, in Iraq. Nell’attentato morirono 28 persone, di cui 19 italiane.

Intravaia, oggi parlamentare di Fratelli d’Italia all’Assemblea regionale siciliana, poi aggiunge: “La tua morte e quella degli altri commilitoni, però, non è stata vana, la Nazione si stringe intorno al ricordo del vostro sacrificio compiuto in nome dei valori che l’Italia rappresenta nel mondo. Ciao papà, fiero ed orgoglioso di te”.

MATTARELLA: “DI FRONTE AL PROLIFERARE DEI CONFLITTI SERVE COESIONE UE E IN ITALIA”

“Il proliferare di conflitti in tante aree coinvolge sempre più l’intera Comunità internazionale, affliggendo una molteplicità di popoli e regioni. Si tratta di una crisi che interpella anche l’Europa e che va governata attraverso la coesione dell’intera Unione e la piena condivisione nel Paese. Un impegno che dobbiamo mantenere con coerenza e continuità per sconfiggere la violenza e offrire un degno futuro all’umanità”. E’ il richiamo del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al ministro della Difesa, Guido Crosetto nella ricorrenza della Giornata dedicata al ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace.
In questa occasione, dice il Capo dello Stato, “rinnovo il mio deferente pensiero alla memoria di tutti gli italiani che hanno sacrificato la vita al servizio dell’Italia e della Comunità internazionale, per il raggiungimento di una pace stabile e condivisa. I tanti concittadini, che continuano a operare all’estero con generosità e altruismo per la stabilizzazione delle crisi e la soluzione dei conflitti, sono espressione autentica di un Paese coeso e pronto a offrire il proprio contributo nelle più travagliate regioni del mondo a salvaguardia della stabilità e del rispetto dei diritti umani, valori fondanti la nostra Costituzione. A loro la Repubblica guarda con affetto e profondo rispetto”. E con “questi sentimenti oggi mi stringo, insieme al Paese, ai familiari dei caduti e mi unisco al loro dolore”.

MELONI: “HA SEGNATO INDELEBILMENTE LE NOSTRE COSCIENZE”

“Nella Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, a nome di tutto il Governo rivolgo il più sentito e commosso ricordo a tutti i caduti italiani, civili e militari, che hanno sacrificato la propria vita operando, con onore e dedizione, fino all’estremo sacrificio, nei teatri operativi nei quali l’Italia è stata impegnata nel mondo”. Lo dice la premier Giorgia Meloni.
“Il 12 novembre 2003- aggiunge- è una data che rimarrà, insieme ad altre, scolpita per sempre nel cuore e nella mente degli italiani. In quella tragica giornata persero la vita in Nassirya diciannove italiani, militari e civili impegnati, insieme ad alcuni operatori iracheni, nella missione di pace Antica Babilonia. È questa una data che ha segnato indelebilmente le nostre coscienze. Per questo, ogni anno, il 12 novembre assurge a ricordo non solo delle vittime di Nassirya, ma di tutti i caduti italiani, civili e militari, nelle missioni internazionali”.
“L’Italia repubblicana svolge, dagli anni Cinquanta, missioni internazionali nei teatri operativi- aggiunge Meloni-, anche quelli più complessi, nei quali le nostre Forze Armate, accanto al personale civile, rappresentano con la loro professionalità e umanità una garanzia di sviluppo democratico e di pace. A tutt’oggi sono in corso varie missioni che vedono impegnati in prima linea i nostri uomini e donne per garantire la pace, la sicurezza e il rispetto dei diritti umani in contesti difficili che comportano l’assunzione di grandi rischi e responsabilità.
Il sacrificio dei nostri caduti è un patrimonio della comunità nazionale e internazionale e il loro ricordo è un impegno che tutti dobbiamo onorare, con deferenza e riconoscenza”.

LA RUSSA: “ANCORA FORTE IL DOLORE AL RICORDO DI QUELLE IMMAGINI”

“In occasione della Giornata dedicata al ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace desidero rivolgere il mio pensiero a tutti coloro che animati da altissimo senso del dovere hanno perso la vita al servizio dell’Italia e della comunità internazionale per la stabilizzazione delle aree di crisi e per combattere il pericolo del terrorismo”. Così in una nota il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
“Sono trascorsi 19 anni dalla indimenticata e indimenticabile strage di Nassiriya e, ancora oggi come allora, è forte il dolore di tutti noi al ricordo di quelle devastanti immagini- ha aggiunto La Russa- l’istituzione della ‘Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace’ salda in un unico grande abbraccio la nostra Nazione agli uomini e alle donne in divisa. A tutti loro e ai tanti che in Italia e nel mondo servono la Patria in armi, giunga la mia stima e la mia gratitudine“.

TAJANI: “RICORDIAMO CHI HA PERSO LA VITA IN NOME DELLA LIBERTÀ E DELLA DEMOCRAZIA”

“Ricordiamo chi ha perso la vita in nome della libertà e della democrazia. Chi ha tenuto alto il Tricolore in tutte le missioni internazionali per la pace. Oggi in particolare rendiamo onore ai caduti di Nassiriya”. Lo scrive su Twitter il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Fonte www.dire.it

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