Terremoto Juventus, il caso choc spiegato dall’Avvocato Danilo Iafrate

I reati contestati, cosa rischia ora il club bianconero e molto altro: il quadro della situazione secondo l'esperto legale di Isola del Liri

Terremoto in casa Juventus, un tema di ‘bollente’ attualità e di cui se ne parla in tutta Italia. È di pochi giorni fa la notizia che ha scosso il mondo del calcio e non solo, ossia le dimissioni in toto del Cda bianconero, compreso il presidente Andrea Agnelli. Una settimana ‘nera’, burrascosa per l’ambiente juventino, forse la peggiore dopo lo scandalo Calciopoli del 2006. Nel corso di un Consiglio di Amministrazione straordinario tenutosi lunedì 28 novembre, difatti, l’intera dirigenza bianconera ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni, con l’era della presidenza targata Andrea Agnelli che si è conclusa come nessuno immaginava dopo 12 anni. Questo perché nelle indagini portate avanti sui bilanci del club bianconero, la Consob aveva riscontrato delle violazioni con particolare riferimento all’utilizzo delle plusvalenze e alla cosiddetta manovra stipendi. Una situazione estremamente complicata che noi abbiamo cercato di comprendere attraverso la sbrogliatura di un esperto del nostro territorio, l’Avvocato penalista Danilo Iafrate di Isola del Liri, il quale esercita presso il noto studio legale Natalizio.

Perché si è dimesso il Cda della Juve?

“Il presidente Agnelli e tutto il Cda della Juventus si sono dimessi per evitare la possibile reiterazione del reato – esordisce Iafrate -. Va infatti precisato che la Procura di Torino aveva già chiesto misure cautelari nei loro confronti (arresti domiciliari per il presidente) e che è in piedi il ricorso al Tribunale del Riesame da parte del p.m. sul rigetto della misura da parte del Gip. L’art. 274 cpp prevede le ipotesi in cui un indagato può essere sottoposto a misure cautelari prima del processo purché ricorrano determinate condizioni tra cui, appunto, la possibile reiterazione del reato. Solo con le dimissioni del Cda prima dell’approvazione del bilancio potevano evitare tale sussistenza di possibile reiterazione (ad es. approvando un bilancio falso o mettendo in atto ulteriori illeciti simili a quelli contestati).

I reati contestati

“I reati contestati sono quelli di false comunicazioni sociali; uso di fatture false; manipolazione di mercato e ostacolo all’esercizio delle autorità di vigilanza. A livello penale non può esserci all’attualità alcun possibile coinvolgimento di altre squadre. Le plusvalenze di per sé non sono un reato. Lo possono diventare se artefatte o con documenti falsi”, così spiega l’avvocato.

Cosa rischia la società. È una nuova calciopoli?

“Non è una nuova calciopoli ma la società rischia seriamente una penalizzazione di punti (se le si contesterà l’art. 31 comma 4 del CGS ovverosia per aver falsificato documenti contabili al fine di avvalersi di prestazioni di sportivi professionisti). Solo il comma 2 del suddetto CGS prevede la possibile retrocessione ma si dovrebbe arrivare al punto di dimostrare che senza l’ausilio delle contestate falsità la società non si sarebbe potuta iscrivere al campionato – considera il legale -. Il che mi sembra improbabile”.

La Superlega e la situazione debitoria bianconera

“La superlega è stata una idea di grandi club tutti bisognosi di maggiori entrate economiche (escluso Psg e City che hanno alle spalle sceicchi arabi). Tutte sono in crisi (basti pensare al Barcellona che ha già impegnato i proventi dei diritti televisivi degli anni a venire). Crisi accentuata dal covid. A mio avviso (e lo dico da decenni – quando ero anche dirigente di una squadra professionistica) se ne esce solo diminuendo il costo del lavoro. Il che può avvenire con una svolta epocale e a mio avviso del tutto legittima. Non considerare più i calciatori lavoratori dipendenti ma liberi professionisti che rilasciano fattura per le loro prestazioni. In tal modo non si pagano gli onerosi contributi previdenziali e le società potranno respirare “, così conclude l’avvocato Danilo Iafrate.

Indagine Uefa

L’Uefa, intanto, ha aperto un’inchiesta sulla Juventus per “potenziali violazioni dei regolamenti sulle licenze per club e sul fair play finanziario“. L’indagine è scaturita in seguito ai rilievi Consob e all’inchiesta della Procura della Repubblica di Torino sui bilanci della società bianconera. Di seguito il comunicato diramato dalla stessa Uefa.

La Prima Camera del CFCB ha aperto un’indagine formale sulla Juventus FC per potenziali violazioni delle norme sulle licenze per club e sul Fair Play Finanziario. L’indagine della Prima Camera del CFCB si concentrerà sulle presunte violazioni finanziarie che sono state recentemente rese pubbliche a seguito del procedimento condotto dalla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) e dalla Procura di Torino. Il 23 agosto 2022, la Prima Camera CFCB aveva concluso un accordo transattivo con Juventus FC. Tale accordo transattivo era stato definito sulla base delle informazioni finanziarie precedentemente presentate dal club per gli esercizi finanziari chiusi nel 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022. Nel caso in cui, dopo la conclusione di questa indagine, la situazione finanziaria del club fosse significativamente diversa da quella valutata dalla Prima Camera CFCB al momento della conclusione dell’accordo transattivo, o nel caso in cui emergessero o si venisse a conoscenza di fatti nuovi e sostanziali, la Prima Camera CFCB si riserva il diritto di rescindere l’accordo transattivo, di intraprendere qualsiasi azione legale che ritenga appropriata e di imporre misure disciplinari in conformità con le Norme procedurali CFCB UEFA applicabili. La Prima Camera del CFCB collaborerà con le autorità competenti nazionali e non rilascerà ulteriori commenti sulla questione mentre l’indagine è in corso“, recita la nota pubblicata dalla Uefa sul proprio sito ufficiale”.

L’Avvocato Danilo Iafrate
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