«La notizia dei giorni scorsi che vede le Suore di Maria Ausiliatrice lasciare dal prossimo agosto lo storico asilo San Marco a Latina è un duro colpo per tutta la nostra comunità cittadina». Così Massimiliano Carnevale, già Capogruppo della Lega in Consiglio Comunale, tra i più convinti sostenitori della permanenza delle sorelle di Maria Ausiliatrice quando nel dicembre del 2017 l’amministrazione Coletta tentò di estromettere dalla gestione dello storico asilo e solo una sentita sollevazione popolare impedì si realizzasse quella che intellettuali e opinione pubblica definirono uno sfregio alla storia della nostra comunità.
«Purtroppo però – spiega Carnevale – gli effetti di quel tentativo si concretizzano oggi. Sebbene la decisione di lasciare sia venuta dalle Suore Salesiane, credo che purtroppo sia figlia delle continue e difficoltà a cui le sorelle hanno dovuto far fronte sia per la manutenzione della struttura sia per la gestione della stessa visto che da parte del Comune si è via via allentato il sostegno che avevamo ottenuto non venisse meno cinque anni fa. L’esempio della riduzione dell’orario imposta dal Comune di Latina nell’ultimo anno e contro la quale tanto genitori hanno puntato il dito è stata forse l’ultima di tante mancanze da parte di un’amministrazione che ha caricato sulle spalle di due sole suore la gestione di un asilo senza dargli poi gli strumenti e il sostegno necessario per portare avanti agevolmente l’attività didattica.
È evidente dunque che davanti a tutte queste enormi difficoltà a Roma abbiamo smesso di considerare la sede di Latina come strategica è fondamentale preferendo magari concentrare le poche energie su realtà dove il sostegno delle istituzioni è più concreto e tangibile. Confido ancora – prosegue Carnevale – che ci possa essere un ripensamento da parte delle Sorelle Salesiane. Sarebbe un bel regalo per la nostra città. Così come confido che non si disperda il patrimonio sociale e culturale dell’Asilo San Marco. Una scuola dove sono passate generazioni di piccoli alunni della nostra città. Noi comunque saremo sempre grati a chi si è preso cura dei nostri figli».