Un territorio meraviglioso e ricco di storia, architettura e archeologia, nonché “patria” di eccellenze enogastronomiche e tradizioni centenarie. La provincia di Latina ha un potenziale, anche in termini di indotto creato dal turismo, che è immenso, ma che non sempre viene espresso al massimo. «Tre sono i punti urgenti all’ordine del giorno del libro bianco del turismo: promozione e offerta del territorio; destagionalizzazione; stimolare e collaborare con le strutture ricettive per aumentare considerevolmente la penuria di posti letto, consentendo in questo caso anche il turismo congressuale», afferma Giuseppe Schiboni, candidato alla carica di consigliere regionale con la lista di Forza Italia alle elezioni del 12 e 13 febbraio.
«Il turismo – aggiunge il candidato, che per circa vent’anni è stato sindaco di uno dei Comuni turistici più rinomati del territorio, San Felice Circeo – è uno dei settori trainanti della nostra economia. La provincia di Latina ha tutto: storia e tradizioni, archeologia, natura, un mare da sogno, borghi stupendi e persino il fascino del mito. Senza dimenticare le eccellenze enogastronomiche e i flussi turistici che esse creano. Dobbiamo però valorizzare questo patrimonio dal valore immenso. In primo luogo, sarà necessario creare nuove rotte turistiche sia a livello nazionale che internazionale. Ciò va di pari passo con il potenziamento della rete dei collegamenti e delle infrastrutture, così che possa finalmente essere agevole raggiungere il nostro territorio. Ad oggi, molti turisti si limitano a visitare Roma, scoraggiati dal sistema di collegamento tra la Capitale e la provincia di Latina. È necessario risolvere criticità come queste che si trascinano, senza una soluzione, ormai da anni».
Da Nord a Sud, passando per il Centro della provincia di Latina, è facile disegnare rotte turistiche per un modo nuovo di fare turismo per questo territorio, offrendo anche una settimana di vacanza nel nome di un microcosmo che presenta un patrimonio unico dal punto di vista ambientale, artistico, architettonico e agroalimentare. Non solo, la peculiarità di un meteo quasi sempre soleggiato e di temperature miti consente di programmare vacanze spalmate tutto l’anno: destagionalizzare resta uno dei punti cardine da affrontare insieme agli imprenditori dell’accoglienza.
Inserirsi nel nuovo modo di viaggiare e intendere la vacanza da parte delle famiglie è proprio tipico del turismo sostenibile, o meglio ecosostenibile, fatto di basso impatto ambientale, con la scelta di mete ‘green’: dal Parco nazionale del Circeo all’Oasi di Ninfa a quella di Gianola passando per il Monumento naturale del Lago di Fondi e di Campo Soriano nonché il Parco Rivera d’Ulisse e quello dei Monti Aurunci. Una prerogativa, poi, di chi usufruisce dell’ecoturismo è quello di scegliere strutture alberghiere locali attraverso contatti diretti, lasciando soldi direttamente in loco. Si sbaglia, inoltre, a credere che il turismo sostenibile sia solo di nicchia; può essere anche di massa, se organizzato e coordinato. Questo genere di turismo abbraccia i prodotti tipici locali e di stagione, valorizzando il lavoro delle aziende agricole del territorio oltre che delle fattorie didattiche, valorizzando ancor più alcune nostre tipicità della terra.
«È ora di passare ai fatti – aggiunge Giuseppe Schiboni – senza troppi annunci e retorica. Serve concretezza. Non abbiamo nulla da invidiare a realtà più blasonate della nostra. Insieme, si può davvero cambiare rotta per migliorare questo territorio, che ha atteso fin troppo tempo per avere ciò che gli spetta: la giusta considerazione».