Codici Latina, con un proprio comunicato dello scorso 20 maggio, aveva manifestato le proprie preoccupazioni per le conseguenze derivanti al territorio provinciale a causa di possibili eventi atmosferici particolarmente intensi.
Dopo poco più di venti giorni, quanto era stato paventato si è purtroppo verificato con allagamenti in diversi comuni della provincia, con conseguenti danni e disagi, in particolare in alcune zone del territorio di Sezze.
Ma anche a Latina non sono mancati allagamenti diffusi, sebbene dovuti a fenomeni atmosferici neppure particolarmente violenti, ma che, tuttavia, hanno provocato notevoli difficoltà al traffico in generale ed anche ai pedoni che in quelle ore hanno avuto la disavventura di percorrere le strade cittadine invase da diversi centimetri di acqua che allagava anche i marciapiedi.
Ciò porta ad ipotizzare che le caditoie e gli altri punti di raccolta delle acque meteoriche siano ostruiti o quanto meno versino in condizioni non idonee ad evitare quanto si è verificato nella giornata di ieri e che potrebbe ripetersi a breve, viste le non favorevoli previsioni meteo.
Ma la preoccupazione più viva, peraltro già evidenziata più volte da Codici, riguarda lo stato dei canali e delle altre vie d’acqua che dovrebbero favorire il deflusso delle acque piovane e che, invece, si trovano in evidenti situazioni di scarsa manutenzione con tutte le possibili conseguenze che si produrrebbero in caso di piogge più violente e più prolungate nel tempo, come è già drammaticamente accaduto recentemente in diverse parti d’Italia.
Codici, pertanto, nel rinnovare i propri timori al riguardo, ritiene opportuno lanciare un nuovo grido d’allarme ed un nuovo appello a chi di dovere a provvedere con la massima tempestività ma anche con la massima regolarità alla manutenzione di tutte le vie di deflusso delle acque piovane prima che fenomeni gravissimi, a causa delle mutate situazioni atmosferiche possano verificarsi in questa parte del territorio nazionale sino ad ora, fortunatamente, risparmiata da tali calamità.
E ciò prima che possano verificarsi danni e disagi già visti in altre aree del Paese e prima che si debbano contare danni di notevole entità economica alle attività produttive, all’agricoltura ed alle popolazioni e possibili conseguenze nefaste a cittadini di questa provincia.