Lettere, ricordi e musica per l’ultimo addio a Marco Scibetta

Il giovane è scomparso lo scorso 28 luglio dopo aver lottato contro un male implacabile, a cui si è arreso dopo tre anni di battaglia

Venerdì pomeriggio anche il sole si è oscurato, coperto dalle nuvole dalle quali è scesa copiosa la pioggia, quella che ha accompagnato le lacrime versate dalle decine di persone accorse al Circolo Cittadino per porgere l’ultimo saluto a Marco Scibetta, scomparso lo scorso 28 luglio dopo aver lottato contro un male implacabile, a cui si è arreso dopo tre anni di battaglia. “La morte sorride a tutti. Un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando” la frase di Marco stampata su un telone che accoglieva chi arrivava nella struttura di Piazza del Popolo, gremita dalla sala principale fino al corridoio. Amici e amiche d’infanzia, parenti, colleghi e compagni di vita si sono alternati uno dopo l’altro sul palco per ricordarlo con toccanti lettere e pensieri, intermezzate dalla musica e davanti ad un enorme collage di foto, ricordi e immagini felici della sua vita accompagnate dalla scritta “Va tutto bene”. 

«Era grato alla vita» ha esordito un amico; «Era dotato di grande dignità e coraggio, sempre solare e con tanta voglia di aiutare. Lo ritroveremo nelle piccole cose» gli ha fatto eco un altro. «Era un ragazzo e un uomo buono, non ha mai provato rabbia verso le persone e gli avvenimenti avversi» come raccontato da chi lo conosceva fin da bambino; «La sua richiesta specifica era quella di vederci qui riuniti tutti insieme, come si fa la domenica nelle grandi famiglie». In tanti gli avevano promesso che non avrebbero pianto, quasi tutti non ci sono riusciti: troppe le emozioni nel ricordarlo. «Eppure, lui è qui tra noi, anche se non lo possiamo vedere: ma tutti ora stiamo guardando il suo sorriso». Marco è scomparso a 40 anni, spesi ad aiutare gli altri – non ultimo durante il periodo del Covid, quando si adoperò per fornire alle famiglie bisognose del capoluogo pontino alcuni pc per uso scolastico, in maniera da garantire a quegli studenti che non avevano i mezzi adeguati di poter partecipare al meglio alle lezioni scolastiche in Dad.

L’ennesima dimostrazione della sua grande voglia di vivere e della propensione verso il prossimo che ha avuto fino all’ultimo, quella che lo ha portato a donare i suoi organi e che è stata ricordata nelle toccante cerimonia laica presso il circolo cittadino, officiata da Matteo Tulli,titolare della Taffo Funeral Service di Latina, che ha magistralmente organizzato il tutto con la presenza dell’urna cineraria di Marco. Un ultimo saluto a pochi giorni dalla sua scomparsa, in un abbraccio che ha coinvolto tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarlo nella loro vita e che lo porteranno per sempre nel cuore. Così come lo porterà sempre con se anche chi ha ricevuto l’ultimo dono di Marco: i suoi organi.

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