Dopo la “moria del Kiwi” che continua colpire le aziende del nostro territorio ( si calcola circa 3000 ettari andati perduti negli ultimi anni, la “Peronospera della vite” ha colpite le nostre aziende vitivinicole. Si stimano perdite di produzione dal 30 all’80% per la prossima vendemmia. Insieme a questo il cambiamento climatico in corso ( piogge continue o temporalesche unite a ondate di caldo eccessivo), i costi di produzione e soprattutto dell’energia ( sia elettrica sia il carburante agricolo) stanno mettendo in grave crisi il settore.
“Nonostante le sollecitazioni del mondo agricolo, gli emendamenti presentati, per la nostra provincia, dal Consigliere Regionale La Penna in Consiglio Regionale, ancora la Regione Lazio non chiede al Governo il riconoscimento dello Stato di Calamità Naturale per il settore” afferma il Coordinamento del PD Sermoneta.
Il PD Sermoneta sostiene che il settore agricolo sia identitario e prioritario per il nostro territorio e ritiene che debbano essere messe in campo, prima possibile, i alcuni interventi come la richiesta di riconoscimento dello Stato di Calamità per il settore agricolo al Governo e convocazione della “Conferenza Stato Regioni”. Il Coordinamento locale, inoltre, chiede ai Comuni di inoltrare alla Regione la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità per l’intero settore e la sospensione dei mutui in corso. “Per far respirare le aziende, provvedimento che, però, necessita proprio del riconoscimento dello stato di calamità. Il reddito delle imprese agricole è sempre più a rischio, per questo va cambiata la Legge 102 del 2004: ad essere assicurato deve essere il reddito dei produttori agricoli, non i singoli prodotti ( come fino ad oggi avviene) con vantaggi solo per le compagnie assicuratrici. Vanno messe in campo (con il PSR, Fondi Regionali, PNRR) azioni concrete che favoriscano il credito agevolato alle imprese, i reimpianti per le aree danneggiate, gli interventi di messa in sicurezza sugli impianti esistenti e nuovi, interventi che adeguino le produzioni agricole alle mutate condizioni climatiche, la valorizzazione delle divenute volano economico, sociale e culturale del territorio; politiche a favore della riduzione dei costi di produzione, soprattutto riguardo al costo dell’energia ( carburanti) e la facilitazione dei processi ,per le imprese agricole, di produzione di energia da fonti rinnovabili”.
“Il Partito Democratico – conclude il coordinamento – è al fianco delle imprese agricole e seguirà questa vicenda in maniera diretta, consapevole del fatto che il settore agricolo è una delle vere “risorse culturali ed economiche” del nostro territorio e che non vogliamo un futuro di solo “consumatori” di produzioni fatte in altre parti del mondo”.