“Indebita percezione del reddito di cittadinanza” è il reato di cui dovranno rispondere 2 donne di 64 e 36 anni, di origini straniere e residenti a Sezze, denunciate in stato di libertà dai Carabinieri della Stazione di Sezze congiuntamente a personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri di Latina, nell’ambito di un’attività di polizia giudiziaria finalizzata a contrastare efficacemente la fenomenologia.
In particolare, i militari dell’Arma dei Carabinieri, dopo accurate verifiche volte ad accertare il possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni attraverso l’esame incrociato dei dati documentali e delle informazioni acquisite nel corso di specifici servizi di controllo del territorio con quelli forniti dal Comune di residenza, individuavano elementi che consentivano, allo stato, di ritenere che le donne fornendo dichiarazioni relative ad una residenza in Italia da 10 anni, che appare non veritiera, avevano nel tempo percepito il sussidio senza che ve ne fossero le condizioni.
Gli esiti dei controlli venivano comunicati all’Autorità Giudiziaria e all’INPS per l’interruzione dell’elargizione del beneficio e il recupero delle somme indebitamente percepite per un totale di 38.382,47 euro.
Continueranno i monitoraggi dei Carabinieri finalizzati a contrastare efficacemente gli abusi, registrati nel corso del tempo, da parte di soggetti che non versano nelle condizioni giustificatrici del percepimento del reddito di cittadinanza e che con la loro condotta non solo commettono reato, ma sviliscono la ratio dell’istituto giuridico del beneficio.