Nei giorni scorsi il Parlamento europeo ha approvato il testo del Regolamento per le indicazioni geografiche dei prodotti artigianali e industriali, cosiddetto Regolamento IG No Food, al fine di garantire loro il miglior grado di tutela.
“Si tratta di un provvedimento importante che accende i riflettori sulla promozione del made in Italy anche sotto il profilo delle eccellenze artigianali, che rappresentano ovunque simbolo di tradizione e di qualità, sia per quanto riguarda tecniche e procedimenti di lavorazione, sia per le materie usate. Incluse le eccellenze del Lazio, che hanno saputo conquistare nel corso del tempo un posto di prim’ordine nel comparto dell’artigianato e dell’artigianato artistico.
Lo dichiara in una nota l’eurodeputato della Lega – Gruppo ID, Matteo Adinolfi.
Come non pensare alle ceramiche del viterbese, che trovano origine nel periodo etrusco e che oggi rappresentano un importante indotto economico del comprensorio, con aziende che producono manufatti idraulici industriali o rivestimenti ceramici e con gli artigiani che realizzano terraglie e ceramiche per la tavola; alla lavorazione del ferro battuto per la realizzazione di inferriate, letti e complementi d’arredo, tipici del reatino e del frusinate; alla lavorazione del rame ancora attiva con piccole aziende nei paesi della provincia di Latina, rinomata anche per la lavorazione del legno e della stramma, utile alla realizzazione di cesti, stuoie e all’impagliatura delle sedie; alla lavorazione dei tessuti, dei metalli pregiati e delle pietre preziose tipiche della provincia romana. Tutti questi prodotti, elencati a titolo esemplificativo, ora potranno essere protetti in Europa e nel mondo, ponendosi su un piano di parità rispetto alle indicazioni geografiche protette che già esistono nel settore agricolo ed enogastronomico, proprio attraverso un riconoscimento ufficiale che prende in considerazione la loro storia, il legame con i luoghi d’origine, la manualità, il design e l’innovazione.
Il Regolamento IG No Food, inoltre, rappresenta un valido strumento soprattutto in ottica di supporto alle piccole e medie imprese, rafforzando l’indotto economico del comparto e della filiera annessa, oltreché andando a creare situazioni di concorrenza leale, di cooperazione tra produttori e con le istituzioni locali e di contrasto alla contraffazione. Ora spetta alle autorità locali creare un sistema di promozione di tale opportunità, affiancando le diverse realtà che vorranno coglierla nel percorso di richiesta e ottenimento del riconoscimento. Occorre un supporto mirato anche attraverso incentivi diretti e indiretti all’iniziativa imprenditoriale, con attività di semplificazione amministrativa e burocratica, di detassazione e sostegno al credito.
Imprescindibile sarà, infine, avviare un dialogo permanente e operativo con gli operatori dei territori e le associazioni di categoria, anche in ottica di una politica sussidiaria circolare. I dati ufficiali, e ancor più la realtà quotidiana, fanno registrare un affanno sempre più evidente dell’intero comparto dell’artigianato, con chiusure e aziende in difficoltà a causa degli affitti sempre maggiori, del rincaro di energie e materie prime, della tassazione, della concorrenza di centri commerciali e della vendita online. Intervenire in supporto significa garantire al territorio sviluppo generalizzato, tutela della storicità dei luoghi e degli antichi mestieri, opportunità formative per i giovani, occupazione e benessere per le famiglie”.