Infatti nei punti all’ordine del giorno c’era la trattazione della bozza di Delibera per il riconoscimento della corrispondenza tra zone R e zona L alla zona territoriale omogenea B come indicata dal DM 1444/1968.
Ma andiamo con ordine. La commissione urbanistica, presieduta dal consigliere comunale Roberto Belvisi, ha dapprima riadattato e riapprovato le delibere sul Print e la convenzione con l’Univeristà: quindi nello specifico l’approvazione del testo delle “linee guida per la redazione dei Print ai fini della riqualificazione ambientale, urbanistica, edilizia e sociale” ex lege regionale del Lazio N.22/1997 e l’integrazione alla Convenzione Attuativa per la concessione in comodato d’uso all’Università degli Studi “La Sapienza”, dell’immobile sito in Viale XVIII Dicembre per la realizzazione di spazi per attività di didattica e di ricerca.
“Ma soprattutto come Commissione abbiamo abbiamo cominciato a predisporre la bozza di Delibera per il riconoscimento della corrispondenza tra zone R e zona L alla zona territoriale omogenea B come indicata dal Decreto Ministeriale 1444/1968.Infatti,in quell’anno quando si redigeva il Piano regolatore generale delle città si teneva conto delle zone urbanistiche numerandole – ha sottolineato Roberto Belvisi-. A un numero ovviamente corrispondeva l’area: A centro storico, B fabbricati con centri abitati, C zona d’espansione con poche costruzioni, D zona industriale, E agricole, F servizi. A Latina però per classificare le zone urbanistiche si adottarono anche la lettera R e la lettera L. E dato che oggi siamo impegnati nella rigenerazione urbana delle città, dobbiamo evidenziare che le nostre zone R (dalla 0 alla 9) e L in realtà corrispondono alla lettera B del decreto ministeriale 1444/68. Ebbene, dopo 30 anni di dibattiti e contenziosi abbiamo finalmente preso di petto questa situazione: ci siamo basati sullo storico di questa vicenda, ma anche di una variante approvata dalla Regione Lazio nel 2013, dove si riconosce che la zona L è equiparata alla zona omogenea B. Oggi la nostra volontà è quella di ribadire a chiare note che le zone R e L sono equipollenti alla B senza nessun dubbio. Abbiamo cominciato amministrativamente questo percorso e la noistra intenzione è di finalizzarlo rispetto alle esigenze del nostro territorio per condurlo a uno sviluppo omogeneo”.