FDI: “Una culla salvavita per i neonati abbandonati”

Le consigliere Baccini, Colonna e Mulè commentano i fatti del neonato abbandonato fuori l'ospedale di Aprilia

Il drammatico caso del neonato abbandonato davanti il pronto soccorso di Aprilia, ci fa riflettere su come, la pratica dell’abbandono, figlia della medievale Ruota degli Esposti, sia ancora estremamente attuale.

Un altro recentissimo episodio, prima di Natale, in una chiesa nella provincia di Bari, ma ancora, ricordiamo nel 2001 la neonata abbandonata dentro i bagni del centro commerciale di Latinafiori, o il neonato ritrovato senza vita in un supermercato di Terni pochi anni fa. Ogni anno in Italia, infatti, vengono abbandonati trecento neonati da donne tra i venti e quaranta anni e solo una piccola parte di loro trova conforto negli ospedali.

Sono episodi che si verificano per motivi diversi, riconducibili al disagio sociale, psicologico ed economico, ma anche alla mancanza di informazione da parte delle madri, sulle alternative loro offerte, come quella di partorire in anonimato senza riconoscere il figlio, venendo comunque assistite nel pre e post parto.

Dietro gesti estremi, quindi, come quello di scegliere un cassonetto piuttosto che un bagno pubblico è doveroso per la politica, mettere a disposizione strumenti che possano intervenire almeno sulla tutela del nuovo nato.

Baccini: “E’ per questo che, come gruppo di FDI, presenteremo una mozione in consiglio comunale, con la più ampia condivisione, impegnando l’amministrazione sulla realizzazione di una culla termica salva vita in grado di mettere in salvo il bambino e garantire l’anonimità alla donna. Questa culla dovrà essere posizionata in luogo tranquillo e sicuro, che valuteremo, coinvolgendo le associazioni, la comunità cattolica e l’ospedale. Dovrà essere riscaldata all’interno, monitorata con una videocamera, e collegata a un allarme acustico e visivo che informa tempestivamente della deposizione di un bimbo.

Chiederemo inoltre, la presenza di rappresentanti delle associazioni per la vita all’interno del consultorio cittadino e una maggiore opera di sensibilizzazione da parte delle Istituzioni sulla conoscenza di questo servizio e del parto in anonimato all’interno delle aziende ospedaliere, per assicurare alle madri un parto rispettoso e sicuro anche con scelte dolorose maturate all’ultimo”.

Dopo che il neonato viene lasciato nella culla, viene affidato alle cure dei medici, che avvisano la direzione sanitaria o l’assistente sociale; il caso è segnalato al Tribunale per i minorenni competente. Sul certificato di nascita comparirà la dicitura: “Nato da donna che non consente di essere nominata” e il tribunale dichiarerà subito lo stato di abbandono e l’adottabilità.

Colonna: “Lo stato tutela la vita umana fin dall’inizio e allo stesso modo garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile. Dunque, vogliamo agire al fine di informare le donne riguardo tutte le possibili opzioni per il benessere della propria salute e di quella del nascituro”.

Conclude la consigliera Mulè: “Una mozione, quella che presenterà FDI, a favore e a tutela del futuro dei neonati altrimenti abbandonati a loro stessi, che verrà inserita nel più ampio quadro delle azioni a sostegno delle politiche familiari e a favore della natalità intraprese già dall’amministrazione Celentano.

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