Artemisia Gentileschi, nata a Roma nel 1593 e deceduta a Napoli attorno al 1955 a causa della peste, è sempre stata un’icona del riscatto e della valorizzazione del lavoro e della presenza delle donne nella società.
Artista e pittrice, come lei stessa si definiva “della Maniera”, è stata contemporanea del Caravaggio e il suo modo di dipingere ha segnato un’epoca ed è stato riconosciuto come unico ed originale. Peccato che era una donna.
Figlia di un noto pittore, Orazio Gentileschi, si formò alla sua bottega, ma, prima di poter affermare il suo valore dovette passare attraverso uno stupro, la violenza, un processo nel quale fu torturata.
Nonostante tutto questo e un matrimonio riparatore che infine non servì a nulla, ebbe la forza di resistere. Frequentò la scuola d’arte di Firenze e fu chiamata nelle maggiori corti d’Europa.
A lei è dedicata la rappresentazione teatrale “La forza del dolore”, grazie alla regia di Alfredo Severino, che verrà messa in scena dalla compagnia teatrale Esperienza Teatro a Latina Scalo, all’ex Cinema Enal, sabato 23 marzo, dalle ore 18,00.
La rappresentazione parte proprio dallo stupro che dovette subire, neanche diciottenne, ad opera di un altro pittore, amico del padre, Agostino Tassi. Fu proprio da quel dolore che Artemisia trasse la forza per denunciare durante il processo il suo stupratore e per continuare, successivamente a dipingere, ad affermare l propria personalità.
Il suo dipinto più rappresentativo e legato proprio a quella vicenda fu il famoso ” Giuditta ed Oloferne” nel quale ella rappresenta la decapitazione dell’uomo, rendendo universale il suo dolore, la sua rabbia, l’estremo gesto di punizione nei confronti dello stupratore. Una rappresentazione “forte”, cruda, realistica e purtroppo, contemporanea.
Ad organizzarla Solidarietà e Sviluppo, con Ulisse.Net e la Compagnia Teatrale, anche per testimoniare un impegno contro la violenza di genere che non deve esaurirsi nella sola giornata dell’8 marzo.
Interpreti ed interventi: Alfredo Severino, Gianni Pumpo, Alessandra Corvi, Lucia Fusco, Maria Supino, Oriana Mengoni, Cristina Cuccari, Emanuele Schemmari, Pietro Pasquali, Chiara Caiola. Responsabile scenografia Marcella Manfredi, assistenza tecnica Luciano Tarallo.