Bilancio che manca di qualsiasi visione, Chiumera (Pd Terracina) attacca la maggioranza

"Non possiamo ignorare il fatto che il bilancio presentato riflette una gestione inefficace e irresponsabile delle risorse finanziarie"

“Un bilancio che manca di qualsiasi visione a lungo termine è stato approvato dalla sola maggioranza del nostro comune. Non condiviso, né tantomeno accettati, correttivi proposti dalla minoranza. Leggendo gli atti di Bilancio sono moltissime le perplessità che rimangono senza risposta se non quella di pensare forse ad un bilancio travisato”.  Lo dichiara in una nota il capogruppo Pd Pierpaolo Chiumera.

“Il saldo di cassa in un bilancio si riferisce alla differenza tra l’ammontare totale di denaro disponibile nel conto corrente del comune e l’ammontare totale di denaro che il comune deve pagare. In pratica, indica se il comune ha più soldi disponibili di quanto debba pagare (saldo positivo) o se deve più di quanto abbia disponibile (saldo negativo). L’amministrazione Giannetti ha presentato un saldo di cassa attivo di oltre 40 milioni. Un dato in aumento rispetto al passato, un dato che rappresenta la solidità e la salute del bilancio.

Qualcuno però dovrebbe spiegarci perché Giannetti e il partito di maggioranza FDI decidono di contrarre due ulteriori mutui, uno nell’anno 2025 per € 1.500.000,00 e l’altro nell’anno 2026 per € 2.000.000,00. Sommando i mutui e prestiti che stiamo ancora pagando arriviamo ad un totale di indebitamento per mutui e prestiti di circa 20 milioni. Siamo al paradosso abbiamo in cassa soldi e decidiamo di contrarre mutui anziché decidere di abbassare le tasse ai cittadini. Il paradosso si completa guardando al periodo storico che viviamo. È infatti riconosciuto dalla stessa amministrazione Giannetti nella redazione del DUP, che c’è un peggioramento dei tassi di interesse.

Le dichiarazioni degli esponenti politici di centro destra sull’uscita dal dissesto si coprono di ridicolo quando si continua a tassare i nostri cittadini con le aliquote al massimo. Dicono “a parole” che siamo usciti dal dissesto, tuttavia, non si ha notizia della delibera di chiusura del dissesto.

Quindi la domanda appare più che lecita “Siamo o no usciti dal dissesto? Se così fosse perché non abbassiamo le tasse comunali?” Quali servizi stiamo pagando come cittadini? La qualità degli stessi purtroppo è sotto gli occhi di tutti. Tornando alla domanda sul dissesto, se la risposta è SÌ, volevamo sapere oltre alle false dichiarazioni di volerlo fare, quando si interverrà sul taglio delle aliquote IRPEF parametrandole ai redditi come già proposto da noi. Una cosa è certa, le uniche misure che abbiamo visto attuare post “uscita dal dissesto” sono stati gli adeguamenti stipendiali di assessori e sindaco.

Quindi per il cittadino vige la regola del “siamo in dissesto non possiamo incidere sulla detassazione” altrimenti non abbiamo soldi per investimenti (anche se per farlo accendiamo mutui) invece per gli amministratori vale la regola siamo fuori dal dissesto possiamo aumentare gli stipendi.

Non possiamo ignorare il fatto che il bilancio presentato riflette una gestione inefficace e irresponsabile delle risorse finanziarie del nostro comune. Mentre le tasse aumentano e i servizi diminuiscono, ci troviamo di fronte a sprechi e inefficienze che potrebbero essere facilmente evitati con una gestione competente e oculata.

La macchina amministrativa dovrebbe supportare tutte le azioni di governo ma invece è ridotta ad un colabrodo. Depauperata e depotenziata, male organizzata, vede nel settore del personale le maggiori difficoltà. Siamo passati dal 2008 ad avere 270 unità, al 2023 ad avere 169 dipendenti (-99 persone). Per il rapporto dipendenti/popolazione la pianta organica in un comune in dissesto avrebbe dovuto essere di 314 unità.

Tale riduzione risulta uno dei maggior fattori di difficoltà dell’ente, ci saremmo aspettati quindi un investimento consistente e un programma di assunzioni con concorsi diretti dall’ente, interventi sulla formazione del personale già assunto.

Invece trovino una voce di 25.000 per annualità sulla formazione del personale perdipiù nel DUP si enuncia la volontà di incrementare il personale ma questa volontà si perde nel documento contabile di bilancio anzi a lettura si nota una contrazione della spesa per il personale. Quindi se non prevediamo maggiori spese come pensiamo di assumere.

Non raggiungiamo gli obbiettivi fissati, non garantiamo i servizi al cittadino però manteniamo invariata la performance dei dirigenti 100%. Fattore invariabile. Potremmo concludere dicendo che l’amministrazione si premia nonostante i cittadini siano insoddisfatti dei servizi offerti.

Oggi cittadino contribuirà nel 2024/2025/2026 alle casse comunali per circa 1700 € annue pro-capite, nel passato triennio aveva contribuito per circa 1500 € pro-capite. Invece di abbassare la pressione fiscale l’amministrazione Giannetti alza le Tasse ai cittadini Terracinesi. La macchina amministrativa costa ai terracinesi € 1100 pro capite per anno. Mentre la spesa per gli investimenti che il comune mette in campo per i cittadini è di 300€ pro-capite annue a fronte dei 600€ del 2023.

Il Contributo che il Comune conferisce all’azienda speciale sarà arricchito di circa 300.000,00. La domanda che ci poniamo è se questo aumento vada a coprire le perdite del 2022 dell’azienda.
Vogliamo continuare a coprire le spese senza reali correttivi alla governance aziendale?
Da luglio 2023 questa amministrazione conosce quali sono le difficoltà dell’azienda evidenziate nella lettera del presidente del CDA. Cosa è stato fatto? Cosa si farà? Per ora i cittadini pagheranno soltanto il conto salato.

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