Sono decisamene preoccupanti i dati sugli infortuni sul lavoro riportati nell’analisi dell’Inail riferita al periodo tra gennaio e maggio 2022.
Un aumento (del 20% in generale, e del 10% degli infortuni mortali) che ha spinto alla riflessione i vertici dell’Ugl: “Dai numeri nazionali – spiega il sindacato in una nota – il dato degli infortuni al maggio del 2022 è di 323.806 rispetto allo stesso periodo del 2021 di cui era 219.262, le denunce con esito mortale sono 364 contro alle 434 del 2021 stesso periodo. Nel coordinamento tenutosi tra La segreteria regionale della Ugl Lazio e l’associazione Alis sono stati analizzati anche i dati riguardando il Lazio. Andando ad analizzare i dati delle tabelle open data della Regione Lazio, registriamo 25.266 infortuni rispetto ai 15.180 dello stesso periodo maggio 2021 dei quali 37 con esito contro i 42 dello stesso periodo”.
Per quanto riguarda poi i dati delle singole province, a Frosinone si sono registrati 1.363 di cui 8 con esito mortale, a Latina 2.420 di cui 8 con esito mortale, Rieti 665 di cui 0 con esito mortale, Roma 19.521 di cui 21 e Viterbo 1.297 di cui 0 con esito mortale. “Se consideriamo gli infortuni in itinere – continua l’Ugl – registriamo con mezzo di trasporto 1.611 e senza mezzo di trasporto 2.046 per un totale di 3.657. Delle malattie professionali registrate nel Lazio in totale a maggio 2022 sono 1.814 che se le analizziamo per singola provincia abbiamo Frosinone 532, Latina 317, Rieti 193, Roma 630 e Viterbo 142”.
“Purtroppo – continua l’Ugl – questi sono dati parziali in quanto dalla pubblicazione Inail di maggio abbiamo già rilevato altri tristi aggiornamenti. I responsabili Armando Valiani segretario regionale Ugl e il presidente dell’Associazione Alis – Associazione Lavoratori Italiani per la Sicurezza Wladymiro Wysocki hanno osservato i dati ed evidenziano un elemento importante in merito alla crescita delle malattie professionali dovute in parte anche al numero di denunce di infortunio da Covid-19 e in parte alla crescita degli infortuni ‘tradizionali'”. “Come possiamo vedere e come evidenzia Inail le morti sul lavoro sono ridotte ma è un dato causato dall’effetto dei contagi e delle restrizioni Covid-19, quindi un dato che non ci incoraggia, poiché se analizziamo i dati con il contesto sociale in realtà i dati di infortunio mortale sono saliti del 10%. Certamente con maggiori azioni correttive a fianco dei lavoratori e delle aziende inoltre possiamo dare un maggiore contributo e sicuramente con una politica attiva volta alla cultura della sicurezza che parte da una formazione e un addestramento specifico sensibilizzando il mondo della scuola, futuri lavoratori, imprenditori ed il mondo datoriale”.