Salone Nautico di Venezia, la Camera di Commercio protagonista con la Blue Economy

Camera di Commercio Frosinone Latina e Azienda Speciale Informare organizzano un convegno in Arsenale: dati attesi dall'intero comparto

La Camera di Commercio Frosinone Latina e l’Azienda Speciale Informare protagoniste del Salone Nautico di Venezia. Nello storico Arsenale, la CCIAA ha organizzato nella giornata di oggi, venerdì 31 maggio 2024, un appuntamento atteso dall’intero comparto per fornire anticipazioni sui dati contenuti nel XII Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare realizzato dall’Osservatorio Nazionale sull’Economia del Mare – OsserMare con il Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne.

Al convegno, moderato dalla giornalista Elena Magro, hanno presenziato: Giovanni Acampora, Presidente della Camera di Commercio Frosinone Latina, di Assonautica Italiana e di Si. Camera; Marino Masiero, Presidente di Assonautica di Venezia e Antonello Testa, Coordinatore Osservatorio Nazionale sull’Economia del Mare OsserMare e Consigliere Delegato di Informare. Hanno portato il loro contributo: Francesco Di Cesare, Presidente di “Risposte Turismo”; il Capitano di Fregata Daniele Di Fonzo per la Capitaneria di Porto di Venezia; l’Assessore del Comune di Venezia, Elisabetta Pesce; il Presidente di Assonat, Luciano Serra; il Presidente del Marina di Pescara, Gianni Taucci. Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, non ha voluto fa mancare il suo contributo con una lettera che è stata letta nel corso dei lavori.

“La nostra presenza qui attesta l’importante e consolidata sinergia con il Blue Forum Italia Network, la rete degli utenti del mare, e con il Summit Nazionale, organizzato dalla Camera di Commercio di Frosinone Latina e dalla sua Azienda Speciale Informare, in collaborazione con Unioncamere, Assonautica Italiana e con Ossermare”. – Ha esordito il Presidente Acampora nel complimentarsi con gli organizzatori del Salone che, ha specificato: “È una delle più straordinarie vetrine del nostro Paese nel mondo, ma è soprattutto un’immersione nella bellezza, nella storia e nella cultura marinara italiana, con una visione al futuro e all’innovazione. Ma che è soprattutto un luogo di confronto, una vera e propria fucina e laboratorio di idee. Da più di 15 anni il sistema camerale è impegnato sull’Economia del Mare, con l’obiettivo di dare la giusta importanza a tutto l’insieme di filiere che la compongono. La sintesi la facciamo con il Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare che quest’anno è giunto alla dodicesima edizione. Un Rapporto che è diventato il documento di riferimento del sistema mare, perché offre un’analisi puntuale del valore e del peso dell’Economia blu del nostro Paese, che mettiamo a disposizione di tutti: operatori del settore, Istituzioni, associazioni, imprese e dell’intero cluster del mare. E voglio sottolineare che la nostra metodologia è annoverata tra le best practice a livello europeo. È grazie a questo Rapporto che le filiere dell’Economia del Mare hanno avuto una riconoscibilità e una dimensione nel panorama nazionale e su scala territoriale. Per questo, le nostre analisi sono uno strumento indispensabile per dare coerenza alla strategia marittima del nostro Paese, la cui rotta è stata tracciata con il Primo Piano Triennale del Mare, alla cui scrittura ho avuto l’onore di partecipare, in qualità di esperto in rappresentanza di Assonautica”.

Poi, sui dati, Acampora ha precisato: “52,4 miliardi di euro è il valore della Blue Economy in Italia nel 2021, per un peso pari al 3,3% del valore aggiunto prodotto dall’intera economia nazionale. Già dai primi dati dell’anteprima del Rapporto di quest’anno le stime per il 2022 crescono intorno ai 59 miliardi dimostrando una grande vitalità, con una crescita di gran lunga più accentuata del resto dell’economia. Le 228 mila imprese del cluster marittimo, pari al 3,8% del tessuto imprenditoriale italiano, danno lavoro a 914 mila occupati, che rappresentano il 3,6% del totale dell’occupazione del Paese. Sono numeri importanti che dimostrano che l’Economia del Mare italiana ha una dimensione che merita la doverosa attenzione perché siamo una Nazione di Mare: il 34% della popolazione, pari a 20 milioni di abitanti, vive nelle zone costiere e in Europa siamo secondi solo alla Grecia per Km di costa. Dobbiamo continuare a seguire la rotta tracciata per affermare la centralità del nostro Paese nel sistema mare”.

L’Economia del Mare in provincia di Venezia

A curare il focus sull’Economia del Mare in provincia di Venezia è stato Antonello Testa che ha argomentato: “A partire dal lancio del Green Deal nel 2019, l’Unione europea ha indicato, con crescente chiarezza, le direttrici green della Blue Economy ed è proprio in tal senso che si sta rafforzando anche l’impegno internazionale dell’UE. La Blue economy è al centro della strategia di sviluppo dell’UE al punto da divenire uno degli aspetti prioritari anche all’interno dei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza. Analizzando il sistema mare veneto che, nel 2021 contava un valore aggiunto diretto pari a 3,4 miliardi di euro, il dato più interessante che possiamo anticipare rispetto al nuovo Rapporto è quello relativo alle imprese. Nel 2023 in Veneto sono 14.406, con un’incidenza del 3,1% sul totale dell’economia, contro le 227.975 italiane. A Venezia sono invece 9.426 con un’incidenza del 12,4%. Nell’insieme, la provincia si colloca nel quadrante di alta incidenza e elevata crescita. Nella graduatoria delle regioni per valore del moltiplicatore, nel 2021, Venezia era al quarto posto. La capacità di attivazione nei diversi segmenti economici nel Veneto è 1,9; quindi ogni euro prodotto dalla filiera del mare genera 1,9 euro aggiuntivi. Un valore più elevato rispetto alla media italiana che si attesta a 1,7. Per valore aggiunto blu, Venezia è nella top ten italiana e si contraddistingue anche sul fronte del mercato del lavoro. Quando parliamo di Economia del Mare, parliamo dello studio della ricchezza prodotta dalle 7 filiere che analizziamo: filiera ittica, filiera nautica, trasporti, alloggio e ristorazione, attività sportive e ricreative, ricerca regolamentazione e tutela ambientale ed infine le estrazioni marine. Giunti alla dodicesima edizione del Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare, che presenteremo nella sua versione integrale fra fine giugno ed inizio luglio – ha concluso Testa – abbiamo a disposizione abbastanza dati per continuare a guardare all’Economia del Mare anche come un asset strategico per tutto il Paese”.

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