È comparsa ieri davanti al giudice Giuseppe Molfese la donna di 34 anni di origine georgiana, accusata di aver maltrattato un’anziana residente a Cisterna.
La donna, assunta dai figli della vittima, è stata denunciata da questi ultimi dopo aver scoperto i maltrattamenti attraverso un sistema di videosorveglianza installato nell’abitazione.
I familiari della vittima avevano da qualche tempo notato dei comportamenti sospetti da parte della badante e hanno deciso di installare delle telecamere nascoste per capire cosa realmente accadesse dentro la casa dell’anziana. Le immagini raccolte confermano i dubbi della famiglia e mostrano nitidamente episodi di violenza e maltrattamenti da parte della badante nei confronti della vittima.
I familiari hanno subito presentato denuncia ai Carabinieri di Cisterna, fornendo le registrazioni video come prova. Questo ha portato all’avvio di un’indagine che si è conclusa con l’arresto della badante georgiana. Ora la donna di 34 anni è accusata di maltrattamenti, mentre l’anziana è stata affidata alle cure di una nuova assistente.
Questo episodio sottolinea quanto sia cruciale l’uso della videosorveglianza per indagare su maltrattamenti e abusi domestici. L’installazione di telecamere nascoste, come avvenuto a Cisterna, spesso permette di scoprire comportamenti violenti e vessatori. Questo metodo si è dimostrato essenziale anche in numerose altre operazioni in Italia, specialmente nelle case di riposo, dove le telecamere hanno aiutato a rivelare maltrattamenti e abusi nei confronti degli ospiti.