Sta facendo il giro del web, da qualche giorno, una bellissima storia di solidarietà che, a quanto pare, arriva dalla spiaggia di Scauri. Un post scritto su facebook di getto, in spiaggia, almeno stando alla testimonianza dell’autrice, Carola Flauto, che con la scrittura ha una certa dimestichezza. La Flauto, infatti, è una scrittrice di libri come ‘Taoma e il mondo di giungla parola’, oppure il più recente ‘C’era una volta e c’è ancora… Il fantastico mondo di Giunglaparola’, destinati per lo più ad un pubblico di bambini.
Una storia bella, che lei assicura essere vera (e non abbiamo dubbi che sia così). Una storia di quelle che fanno bene al cuore e che riconciliano, ogni tanto, l’umanità con se stessa.
Eccola, quindi, quanto accaduto con le parole di Carola, che descrive questo bellissimo gesto di solidarietà. Il post è intitolato “Storie di spiaggia libera“:
“Spiaggia di Scauri, agosto 2022, lei si chiama Teresa ha poco meno di 30 anni, due figli adolescenti e in braccio una bimba nera di circa 18 mesi, si chiama Sonia. Mi guardo attorno e cerco sua madre. Ma donne africane nemmeno l’ombra. Teresa avrà forse un compagno africano, con cui ha avuto la bimba, penso, ma non è possibile perché Sonia sarebbe stata mulatta e non nero ebano. La bimba ha treccine annodate da mani di donna africana. Gioca e scherza sulla spiaggia con Teresa e i suoi figli. Teresa prepara l’asciugamani per avvolgerla subito dopo il bagnetto, le toglie il costumino bagnato, le mette il pannolino, le da la pappa e poi l’addormenta all’ombra, nel passeggino. Sono curiosa di sapere qual é il legame tra la bimba ebano e Teresa con la sua famiglia. E così mi avvicino ed ammirando Sonia, che dorme appaciata e serena, cerco di sapere.
“La madre è una giovane donna del Senegal che lavora sulle spiagge, vende abiti, fa treccine, e Sonia andava in giro con lei sotto al sole tutto il giorno” dice Teresa, “così pian piano la tenevamo noi, un giorno, poi due, poi tre. Prima per qualche ora, poi la bimba era contenta e così la madre me l’ha affidata.” Teresa e la sua famiglia fa vacanza a Scauri e tiene con sé la bimba, lasciando sua madre serena nel suo lavoro stancante e Sonia fa la bimba, con i tempi… suoi tempi. Gioca amata da Teresa e dai suoi figli. Tutta la spiaggia collabora e lei è allegra e sorridente passa di braccia in braccia, come ad una festa tutta per lei. La sera Teresa la riporta alla madre. Sonia piange, il più delle volte, perché vorrebbe restare con Teresa.
“Ma lei è la madre” dice Teresa “é giusto che stia con lei la sera, a lavoro finito”. Una storia di solidarietà, una cura al contrario non un immigrata che cresce i figli della signora bianca al mare, ma una famiglia napoletana che gratuitamente cresce una bambina figlia di immigrati. Questa storia é un esempio di amore senza confini e senza pregiudizi“.