Guadagnuolo presenta la sua nuova opera: “Dove è finita la democrazia americana?”

Un’opera quella di Guadagnuolo che mostra in maniera tangibile il clima di tensione che sta vivendo l’America

L’artista Francesco Guadagnuolo, ha accolto l’invito all’incontro culturale di E.S.S.E. con un’opera pittorica dal titolo: “Dove è finita la democrazia americana?” così presenta il suo contributo artistico con il recente attentato all’ex Presidente americano Donald Trump, un soggetto che ha travolto l’immaginario collettivo statunitense e mondiale ed è diventato processo creativo nella composizione del Guadagnuolo.

Un avvenimento, l’interessante manifestazione organizzata nella giornata del 29 luglio 2024, da E.S.S.E. a Roma in via della Greca, 5 (Bocca della verità) per la presentazione di nuovi progetti che ha visto la partecipazione di politici, artisti, intellettuali, manager, dirigenti, giornalisti, imprenditori, che trova nell’esposizione del M° Guadagnuolo l’articolata e complessa composizione di questa nuova opera pittorica così particolarmente attuale per tutto il mondo politico. Guadagnuolo, com’è sua consuetudine, è tra i primi ad intercettare, come in questo caso, l’attentato a Donald Trump, una percezione realisticamente influente, al di là dei risultati che potrà avere sulla campagna elettorale. La democrazia americana è intossicata da tempo, soprattutto per quello che riguarda le elezioni politiche e istituzionali. Ad oggi l’aggressività politica è un argomento complicato e alquanto discutibile, ma è d’importanza vitale per il futuro degli Stati Uniti e non solo, per rendersi conto delle ragioni che la procurano per essere eventualmente fronteggiata per la salvaguardia della democrazia.

I tentativi criminosi negli Stati Uniti sono eredi delle crisi democratiche, avvertirono il culmine più intrinseco, con l’incursione del 6 gennaio 2021 a Capitol Hill. I sostenitori di Trump non approvarono il risultato della Presidenza Biden e in quella giornata c’è stato un cambiamento che ha influenzato perennemente le vicende della democrazia statunitense. Situazione alquanto pericolosa per la violenza scaturita in quel momento con morti e feriti che hanno condizionato la comprensione negli U.S.A. a livello mondiale, provocando controversie per la stabilità e la salvaguardia della Nazione. Uno stato elettorale incandescente che non si era mai vissuto prima.

Mentre il recente attentato a Trump ha avvertito un’influenza sintomatica sulla politica e sulla società statunitense condizionando forse anche le elezioni politiche. Dopo il tentativo criminoso, parecchi governanti hanno cercato di sollecitare un cambiamento di rotta sulle agitazioni ed un ragguardevole rispetto della disputa sul piano politico e soprattutto nel dibattito verbale, non sembra questo sollecitare sia accaduto.

In Italia abbiamo colloquiato con l’artista Guadagnuolo che lavora nell’ambito culturale tra Roma e New York autore dell’opera “Dove è finita la democrazia americana?”: «Alle drammatiche notizie che arrivano, il clima negli Stati Uniti non è dei migliori. Al centro ho rappresentato una mano che può essere letta in vari modi. La mano trattiene un foulard con la scritta: dove è finita la democrazia americana? Come me lo chiedo io, penso se lo chiedano in tanti. Sappiamo che da sempre la violenza è esistita nel corso della storia delle vicende umane che poi, secondo i casi, diventa decisiva all’interno delle cosiddette democrazie, in questo caso parliamo di quella americana pensando nei suoi momenti di crisi, che sono stati causati negli anni, da scontri razziali, sociali e politici.

La mia opera pittorica racconta due passaggi cruciali, uno è l’assalto del 6 gennaio 2021 a Capitol Hill e l’altro l’attentato all’ex Presidente Trump del 13 luglio 2024. L’attacco del 6 gennaio è stato annoverato come un caso insolito, dunque, storiografico mai accaduto prima alla più rilevante democrazia del pianeta. Sottostante all’opera si nota l’attentato alla vita di Trump, dove abbiamo visto l’ex Presidente rialzarsi con del sangue ancora sul volto, alzare il pugno e urlare per tre volte la frase “fight!” (lottare!). 

Osservando l’opera è divisa in due, con due luminosità diverse ci riportano in due diversi scenari temporali, pregni d’inquietudine politica. Non c’è geometria prospettica, perché mi sono servito di differenti rilevatori spaziali, una sorta di prospettiva aerea da consentire di fondare la percezione di lontananza e vicinanza fissando un tempo sospeso tra passato e presente. La lontananza, la parte alta, è data dall’assalto anti-democratico a Capitol Hill, mentre la vicinanza, la parte bassa, è data dall’attentato a Trump. Ho scelto la tecnica del collage, la quale mi ha aiutato a concepire questa composizione spaziale trans-reale dove un tempo passato diventa presente e un tempo presente diventa passato.  Tale archetipo di aggressioni agita per lo più la speranza nelle istituzioni e nella struttura democratica dello Stato. Creano disgregazioni profonde e peggiorano la crisi nelle società. Ai lati la folla riprende con tablet e cellulari in collegamento con altre persone. Vi sono poi le immagini di Putin e Netanyahu indicatori delle due guerre in corso che non sappiamo come andranno a finire, che seguite nel mondo con ansia potrebbero portare ad un conflitto globale. Si notano le prime pagine di alcuni quotidiani italiani che descrivono i fatti. Al centro, in alto, la Statua della Libertà con un cielo tempestoso, inneggia il vero spirito degli ideali di libertà e di giustizia di una vera democrazia che sembrano aver perduto gli americani in mezzo alla divisione del Campidoglio».

Un’opera quella di Guadagnuolo che ci mostra in maniera tangibile il clima di tensione che sta vivendo l’America, questo non fa altro che influenzare tutto il mondo. Una riflessione sulla storia contemporanea che l’artista vive in prima persona attraverso la sua arte riuscendo a raccontare con occhio critico l’animo delle coscienze umane.

Attraverso le sue opere Guadagnuolo comunica sensazioni potenti – oppressione, angoscia e terrore – che riflettono i contrasti e le difficoltà del nostro tempo. La sua sensibilità gli permette di approfondire questioni globali, catturando l’essenza della nostra esistenza. La sua sensibilità agli eventi mondiali e il suo impegno nell’affrontare fanno di lui una figura significativa nell’arte contemporanea.

Tra le opere memorabili di Guadagnuolo, per rimanere in territorio americano, sono i simulacri dell’Undici Settembre, l’attentato alle Torri gemelle che hanno aperto purtroppo nel dramma il Terzo Millennio. Queste tematiche universali sono affrontate con profondità e sensibilità, invitando lo spettatore a riflettere sulle vicissitudini e sulla condizione umana e sociale del vivere civile. La democrazia, in ogni caso, rimane un tema cruciale per il futuro degli Stati Uniti e del mondo intero.

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