«Sono passati ormai mesi» affermano i componenti del gruppo consiliare PD di Latina, Valeria Campagna, Daniela Fiore e Leonardo Majocchi, «da quando l’assessore al commercio, Gianluca Di Cocco, ha promesso che l’intervento di messa in sicurezza della zona pub sarebbe stato completato entro luglio. Siamo ora ad agosto e i dissuasori sono nelle stesse identiche condizioni. Non solo non è stata effettuata alcuna manutenzione, ma non c’è neanche traccia di affidamenti per gli interventi necessari».
«Già a metà luglio» continuano ancora i consiglieri democratici «abbiamo sollevato la questione, ricordando all’assessore che il tempo delle promesse era finito. La sua risposta è stata che il mese non era ancora terminato, ma ora lo è e la situazione non è cambiata. I cittadini di Latina meritano di sapere perché le promesse non sono state mantenute e quali azioni concrete verranno intraprese.
Avevamo chiesto di avviare momenti di concertazione e confronto tra portatori di interesse della zona convocando le competenti commissioni consiliari. Dall’interrogazione ad oggi non abbiamo più avuto nessun tipo di notizia e la discussione per arrivare finalmente ad una vera regolamentazione dell’area che metta d’accordo pub e residenti non è neanche stata avviata».
«Questo comportamento non è più accettabile» concludono Campagna, Fiore e Majocchi «Ci sono delle promesse disattese, visto che l’assessore aveva garantito la messa in sicurezza della zona entro luglio, ma non è stato fatto ancora nulla. L’estate sta per finire e presto la zona pub tornerà ad essere ancora più affollata di ragazze e ragazzi ma non sarà pronta per accoglierli con misure di sicurezza adeguate. Per non parlare dei disagi per i residenti che continuano a verificarsi quotidianamente in assenza di una chiara regolamentazione. Quanto deve durare ancora questa situazione di caos? Chiediamo risposte immediate e azioni concrete. Non possiamo permettere che l’inefficienza dell’amministrazione Celentano metta a rischio la sicurezza delle cittadine e dei cittadini, peggiori la qualità della vita dei residenti e non consenta ai gestori dei pub di lavorare in serenità».