Piano antenne a Latina, le associazioni: “Progetto che non convince”

"Abbiamo depositato il 6 agosto scorso un nuovo documento di richiesta consegnandolo proprio in quella sede al Presidente"

“Noi associazioni speravamo che la notizia non fosse esatta, circa il riaffidamento da parte dell’assessorato ambiente di alcune modifiche da effettuare sul Piano regolatore Antenne alla stessa ditta il cui piano era stato “ bocciato” in favore di quello “votato all’unanimità“ dalla commissione ambiente di marzo 2022. Invece è proprio così, lo abbiamo verificato durante la commissione ambiente del 6 agosto scorso, nella quale è stata presente una folta rappresentanza dei cittadini, aspetto sottolineato per ben tre volte durante la riunione, a dimostrazione del fatto che il problema è veramente sentito dalla città.

Ma facciamo un piccolo passo indietro per chi non ha seguito in passato l’iter spinoso e assurdo di questo importantissimo documento. Ad ottobre 2021 , con l’arrivo dell’Assessore Adriana Cali, cinque associazioni ambientaliste iniziarono un lavoro veramente “certosino” su questo elaborato, facendo intervenire tecnici esperti, validi ingegneri e consiglieri di quella che era allora la commissione ambiente. Furono elaborati diversi articoli molto importanti per renderlo valido e alla fine del ciclo di queste riunioni fu proposta, alla commissione, una scelta tra il documento che scaturiva da un lavoro di gruppo di esperti competenti e quello precedente, cioè appunto il piano regolatore proposto dalla ditta. Quest’ultimo era risultato carente da diversi punti di vista e la votazione approvò all’unanimità.

Ora la città si domanda: come mai viene chiesto alla stessa persona il cui piano non è stato approvato di “correggere” quello redatto da una numerosa e competente équipe, che tra l’altro ha estrapolato anche alcuni articoli da piani regolatori già attivi in altre città per renderlo completo da tutti i punti di vista?

Se la commissione ambiente di allora non ha ritenuto opportuno accettare il primo regolamento, come è possibile che ora il secondo venga corretto da chi ha presentato il primo? Un bel salto all’indietro per la città.‎

Eppure poco prima delle ultime elezioni i rappresentanti delle cinque associazioni avevano domandato alla allora candidata sindaco Matilde Celentano quale sarebbe stata la sua posizione nei confronti di questo documento accettato con gioia da tutti, cioè sia cittadini che commissione ambiente, e se sarebbe stato appunto utilizzato, visto che era arrivato proprio alla fine del suo iter, in quanto mancava soltanto l’approvazione finale al consiglio comunale. Questo perché l’approvazione dovuta dall’organo preposto a prepararlo, la Commissione Ambiente, era già stata ottenuta. Altro particolare importante, di quella commissione faceva parte anche proprio l’attuale nostra sindaca, che allora era consigliera e aveva approvato e firmato il citato regolamento, cioè il secondo. Anche lei quindi aveva scartato il primo durante quella votazione. Cosa molto contraddittoria con la decisione intervenuta nel 20 24 di farlo correggere appunto dall’autore del regolamento scartato.

Durante l’incontro con le associazioni, avvenuto due giorni prima della sua elezione, La sindaca aveva confermato la sua volontà di non sprecare tutte quelle riunioni effettuate su quel piano regolatore in quanto “ le commissioni comunali costituiscono un costo” per il Comune e niente doveva andare sprecato. Questa fu la sua risposta, molto in contraddizione con quello che poi è successo, in quanto ci troviamo di nuovo a dover “ trattare” con la ditta che già precedentemente non ha dato minimamente ascolto alla città rifiutandosi di interagire con noi e, cosa peggiore, “sembra “ attualmente completamente all’oscuro di tutte le rivolte avvenute in Italia in questi ultimi mesi contro la legge 214 /2023 che aumenta i limiti delle emissioni elettromagnetiche,

In pratica la potenza dei ripetitori e antenne radio, ribellioni e mobilitazione perché tale legge presenta aspetti anticostituzionali: il tema è fortemente sentito e tali proteste portate avanti da tanti comuni d’Italia non possono essere ignorate . Indipendentemente dal fatto che si sia d’accordo o meno, chi deve occuparsi di un documento del genere dovrebbe almeno approfondire le tematiche della controparte, per essere sicuri di portare a termine un lavoro valido. Se tutta Italia è in ribellione contro questa legge, perché prima di realizzarla non è stato chiesto alcun parere sanitario agli enti preposti a controllare i rischi sulla salute per la popolazione, sarebbe stato necessario accertarsi personalmente verificando le contestazioni e le ricerche scientifiche, gli appelli degli scienziati che perfino dall’estero hanno scritto al governo Meloni chiedendo di “ non innalzare i limiti elettromagnetici”, in quanto la documentazione a sostegno dei numerosi danni alla salute è ormai da ogni parte confermata. ‎

Abbiamo depositato il 6 agosto scorso un nuovo documento di richiesta consegnandolo proprio in quella sede al Presidente. Ringraziamo sia Lui che i Consiglieri della commissione per l’attenzione e la considerazione mostrata all’argomento.

Non pretendevamo certo che il titolare della ditta che ha stilato il primo regolamento facesse l’attivista in difesa della città, ma almeno documentarsi su ciò che sta accadendo in tutta Italia. Può anche darsi che ne sia al corrente, ma purtroppo non si è posto minimamente nella posizione di ascoltare i cittadini. Su 2 delle domande poste durante la riunione, poi, le sue risposte sono state addirittura errate dal punto di vista tecnico.

Nessun cambiamento, quindi, rispetto a due anni e mezzo fa, nessuna salvaguardia per il documento scelto da consiglieri e cittadinanza.

Signor Sindaco, Le chiedo quindi tramite questo comunicato: quanto tempo ancora dovrà aspettare la città di Latina per avere un Piano Regolatore ANTENNNE VALIDO? Perché se continuano ad occuparsene persone che la città non ha accettato, la stessa città continuerà a chiedere che tale regolamento venga di nuovo “ bocciato”. E non lo chiediamo solo a voce, perché abbiamo a disposizione documentazioni e ricerche a sostegno degli articoli che avevamo preparato. Inoltre da novembre ad oggi le abbiamo inviato diverse PEC sull’argomento, da diversi gruppi e nessuno ha ricevuto risposta. Quindi la domanda ora gliela rivolgiamo tramite stampa. Siamo in attesa di una risposta che non ci faccia tornare indietro sprecando “ come lei disse prima di essere votata “ il costo di tante commissioni ambiente.

Il Sindaco resta tuttora responsabile secondo la Costituzione della salute pubblica”.

Così, in una nota, Annunziata De Masi, coordinatrice e rappresentante delle cinque associazioni ambientaliste: CCE comuni contro Elettro smog, Movimento di resistenza umana, Alleanza italiana Stop5 G, Latina Libera e associazione AIES.

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