Valletta (Lega): “Dall’opposizione solo falsità e calunnie”

"La politica è fatta di scambi dialettici e confronti a volte anche accesi, ma mai di retorica, fake news e calunnie"

“C’è un confine netto tra la dialettica politica e la calunnia, tra l’etica e la bassezza umana. E questo confine i consiglieri di opposizione lo hanno oltrepassato a piè pari, qualificandosi per ciò che sono e palesando pienamente il loro modo di fare politica. Una politica becera, da sciacalli, priva di ogni buon senso.

Comprendo che ancora brucia (e non poco!) la netta sconfitta subita all’ultima tornata elettorale e posso capire che il mio modo diretto e a tratti sfrontato di dire le cose nelle sedi istituzionali possa infastidire. Ma ciò non giustifica l’atteggiamento diffamatorio perpetrato nei miei confronti dai partiti di sinistra, a mezzo stampa e sui social network.

E se fino a ieri sono stato pervaso da un sentimento di delusione umana, oggi a prevalere è l’arrabbiatura. Non per le ingiurie a me riservate – fortunatamente la mia integrità umana e politica parla da sola – ma perché sono state chiamate in causa persone terze che nulla hanno a che fare con la vicenda. E questo, perdonatemi, non lo tollero nella maniera più assoluta e non posso consentirlo a nessuno, tantomeno a persone che fanno della faziosità e della calunnia la loro cifra stilistica”.

Lo dichiara in una nota Vincenzo Valletta.

“Faccio politica da quando ero un ragazzino e proprio a Pantanaccio ho mosso i miei primi passi da attivista, iniziando a costruire la mia idea di città. Sono nato e cresciuto alla fine di Corso Matteotti, ho frequentato il quartiere per moltissimi anni e ancora oggi lo considero casa, nonostante ora io abiti a qualche chilometro di distanza. I borghi, le frazioni e i quartieri periferici di Latina, Pantanaccio incluso, hanno da sempre ricevuto le mie attenzioni e sono tuttora il centro della mia attività politica. Un’attività che svolgo quotidianamente fra la gente, lontano da proclami e passerelle a favore di flash, ascoltando le istanze dei cittadini, vivendo i luoghi e cercando ogni possibile soluzione alle problematiche che in essi insistono. L’obiettivo è uno soltanto: rendere le periferie piccoli centri urbani vivibili sotto ogni punto di vista, dotati dei servizi e delle misure di sicurezza essenziali. Latina sotto questo punto di vista ha ancora molto da fare e il centrodestra, da un anno e mezzo a questa parte, sta tentando con tutte le forze e i mezzi a disposizione di recuperare il tempo perso, mettendo fine al degrado lasciato da quella sinistra che oggi si permette di fare pesanti e infondate illazioni, che ovviamente saranno gestite nelle sedi opportune.

La famiglia di mia moglie ha un’attività commerciale a Pantanaccio, una delle tante che si trovano sulla strada principale e che offrono servizi ai residenti e non solo. In molti lo sanno, non è reato tantomeno un segreto. Questo però, secondo gli illuminati consiglieri di minoranza, mi dovrebbe portare a non impegnarmi per il miglioramento del quartiere, in progetti atti a garantire alla collettività servizi essenziali. Attenzione, non migliorie straordinarie ad appannaggio di pochi ma servizi essenziali per la collettività, come la sicurezza stradale e quella dei bambini che frequentano la scuola, come una area verde ampliata e dotata di giostrine nuove e rispondenti agli attuali standard qualitativi per i residenti o come un’area sgambamento utile a tutti i possessori di cani. Siccome la famiglia di mia moglie lavora lì, insieme ad altre decine di negozi e aziende, io starei favorendo l’interesse privato. Questo mi sembra assurdo e fuori da ogni logica. O forse una logica la ha: distrarre l’attenzione dal quartiere, considerato che in sei anni quelli che ora urlano allo scandalo nulla hanno fatto.

Sarà forse che la consigliera ambientalista insieme a tutti i suoi compagni d’avventura si è sentita spodestata e allontanata dal suo feudo? Mi spiace ma hanno avuto molto tempo a disposizione per poter fare di quel lembo di terra il loro regno. In sei anni avrebbero potuto fare tanto eppure gli è bastato promuovere passeggiate naturalistiche a bordo del canale, ripulito per l’occasione unicamente nel tratto in cui si dovevano fare le foto, o pitturare le panchine dell’area verde, mentre il parco giochi cadeva a pezzi e diveniva un’area degradata e di sgambamento libero per i cani, con il risultato che quei pochi bambini che la frequentavano erano costretti a giocare tra giochi arrugginiti e non funzionanti, escrementi di varia natura, ratti e serpenti.

Oggi Pantanaccio fortunatamente non ha aspiranti regnanti ma solo persone che hanno a cuore le sue sorti e che vorrebbero assicurargli la dignità propria di un quartiere urbano.

Se ne facciano una ragione i consiglieri di opposizione. Io proseguirò sulla mia strada, portando avanti i progetti in cui credo e che rappresentano una risposta immediata alle esigenze e alle istanze dei cittadini. E lo farò anche quando capiterà – perché è probabile che possa capitare – che un progetto riguardi la strada o la piazza in cui abita o lavora un consigliere o un qualsiasi esponente politico. Quando l’interesse è pubblico e richiesto dalla collettività non c’è altra motivazione che tenga.

E concludo puntualizzando che il progetto tanto osteggiato dalla minoranza lo proposi io nel 2020 (c’era Coletta come sindaco) dopo diversi solleciti avuti dai residenti. Nel marzo del 2022 (sempre sindaco Coletta) fu approvato all’unanimità da tutti i membri della commissione Lavori Pubblici; dunque, anche da quella sinistra che oggi firma un comunicato deplorevole. Commissione – è bene precisare – di cui io non ero membro ma alla quale partecipai come uditore. Io ho preso parte unicamente alla commissione dell’agosto 2023 (con sindaco Matilde Celentano) durante la quale questa amministrazione, sollecitata dai cittadini, ha tirato fuori un progetto, come detto, precedentemente approvato.

E se io in quella seduta non ho lasciato l’aula è perché non ho ravvisato un conflitto di interessi: punto primo perché è un progetto richiesto e utile alla collettività; punto secondo perché approvato all’unanimità dalla precedente commissione un anno prima; punto terzo perché non apporta alcun vantaggio all’attività della famiglia di mia moglie.

La politica è fatta di scambi dialettici e confronti a volte anche accesi, ma mai di retorica, fake news e calunnie. Lo sappiano i consiglieri di minoranza, diversamente tornino sui banchi di scuola a riflettere sul significato di “agire politico”.

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