Centenario Latina, il plauso di Fare: “Ora nuovo slancio alla città”

Le parole e le idee sul tema da parte dei coordinatori e portavoce del Movimento Roberto Stabellini e Massimo Marini

“La legge celebrativa del centenario della fondazione, presentata lo scorso venerdì presso il Teatro D’Annunzio, durante la seduta solenne del consiglio comunale, rappresenta per noi di Fare Latina non soltanto una pietra miliare, ma un autentico trampolino di lancio per la nostra amata città, che finalmente si riappropria del ruolo di guida nella nostra provincia e si prepara a tornare, come in passato, un modello di sviluppo virtuoso e una fucina di opportunità concrete di progresso”.

Così in una nota Roberto Stabellini e Massimo Marini, coordinatori e portavoce di Fare Latina.

“Rivolgiamo pertanto il nostro più sentito plauso – innanzitutto come cittadini, e poi come referenti di un movimento politico – a coloro che, con dedizione e costanza, hanno plasmato e accompagnato questa legge dalla sua ideazione alla sua definitiva approvazione. Il nostro ringraziamento va dunque al primo firmatario, il senatore Nicola Calandrini, e ai cofirmatari, i senatori Claudio Fazzone, Roberto Menia e Andrea Paganella, nonché al sottosegretario Claudio Durigon e all’onorevole Giovanna Miele, ciascuno per il proprio imprescindibile contributo alla realizzazione di questo grandioso risultato.

Da questo momento storico intendiamo partire, uniti come comunità, per dare nuovo slancio alla nostra città, guidati dal valore e dall’ambizione che questa legge incarna. Essa è una pietra angolare, da cui tracciare un percorso nuovo che, nei prossimi otto anni, consentirà a Latina di rivelarsi e farsi conoscere in tutte le sue peculiarità e potenzialità. Se spesso il nome della nostra città è stato legato a opere incompiute e occasioni mancate, noi siamo convinti che i suoi primi cento anni saranno ricordati per la scommessa vinta sul litorale, per la riqualificazione dei nostri borghi e per la realizzazione di quelle opere che i nostri concittadini hanno tanto atteso e che, finalmente, vedranno compiute.

L’asticella si è finalmente elevata. Latina si sta risvegliando dal torpore e oggi, con rinnovata consapevolezza, si avvia con passo deciso verso un futuro di crescita e rinascita. All’indomani della candidatura a Capitale della Cultura 2026, che ci ha visti giungere in finale già alla nostra prima partecipazione, questa città si scopre pronta a osare, nonostante in passato lo scetticismo abbia talvolta sopito il sacrosanto desiderio di riscatto.

Ora Latina ha raggiunto una nuova maturità. Gli strumenti e le risorse ci sono, e l’amministrazione comunale sta lavorando con compattezza per colmare quel divario che si è aperto negli ultimi decenni rispetto ad altre realtà. È un’amministrazione audace e lungimirante, che ha saputo affrontare senza timore le sfide più complesse, come quella dell’urbanistica, grazie anche al lavoro instancabile dell’assessore Muzio. Guidata da una sindaca, la dottoressa Matilde Celentano, determinata e dotata di una visione strategica, l’amministrazione ha ripreso in mano la revisione dei Piani particolareggiati e sta adeguando il piano regolatore generale al PTPR. Ha avviato la pianificazione del centro storico e della marina e ha intrapreso la sfida della riqualificazione dei borghi di fondazione.

Il centenario sarà anche l’occasione per riconoscere Latina come una città proiettata verso il mare, una risorsa che abbiamo imparato a valorizzare appieno solo negli ultimi vent’anni. Questo è il momento in cui la città deve fondersi con la marina, sia nella sua parte costiera che interna, dando vita a una vera “pianura marina”, un patto tra città, campagna e mare che ponga le basi per uno sviluppo circolare, capace di esaltare le peculiarità del nostro territorio. Attraverso una pianificazione sapiente, potremo creare una sinergia tra uomo e natura che offrirà una qualità della vita eccellente.

Latina diventerà un luogo in cui vivere tutto l’anno, grazie a un clima ideale e a servizi adeguati. Un luogo perfetto per tutte le età, immerso in un contesto naturale unico al mondo. È giunto il momento di far nascere il tredicesimo borgo, il borgo mancante, non previsto inizialmente perché all’epoca si dava priorità all’agricoltura, quando il mare era visto come un ostacolo piuttosto che come una risorsa.

Il centenario sarà, inevitabilmente, anche l’occasione per pensare alla realizzazione di un’opera simbolica, un segno tangibile da lasciare alla città, che stimoli l’interesse e la curiosità verso Latina e che la proietti sulla scena internazionale, conferendole la visibilità che merita. Un’opera condivisa, rappresentativa dei nostri luoghi, che celebri il nostro passato ma che, soprattutto, rappresenti la prima pietra di un futuro ancora da costruire.

Siamo consapevoli, siamo giovani e siamo pronti a crescere. Siamo maggiorenni e, presto, avremo cento anni”.

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