Udc Latina sulla situazione Abc: “Lbc mistifica la realtà o peggio non sa di cosa parla”

Il futuro dell’Azienda sarà garantito attraverso una prassi amministrativa corretta, un sistema di raccolta finanziariamente sostenibile

Leggendo l’intervento di Lbc in merito alle risultanze della due diligence viene veramente da chiedersi se la litania che viene pedissequamente riproposta rispetto alla chiusura della PAP in centro sia frutto di un disdicevole modo di fare politica fondato sulla diffusione di notizie false oppure, come certe volte sembrerebbe, gli esponenti del partito dell’ex Sindaco e dell’ex Assessore all’Ambiente non abbiano proprio alcuna dimestichezza con la materia.

Si citano alcuni passi della relazione dei revisori, che fortunatamente delineano un quadro non drammatico sotto alcuni aspetti, omettendo o proprio non conoscendo tutta un’altra serie di valutazioni degli stessi revisori secondo cui Abc, così come è stata concepita e nello stato in cui è stata lasciata dalla precedente amministrazione, sia una azienda senza alcun futuro e destinata ineluttabilmente a chiudere in assenza di interventi decisi e radicale cambio di prospettiva.

Ai poco esperti della materia di Lbc e ai cittadini segnaliamo solo alcuni evidenti dati risultanti non solo dall’elaborato dei revisori ma anche dalla relazione datata 25.10.22 a firma Gustavo Giorgi, Presidente dell’allora Consiglio di Amministrazione nominato dall’ex Sindaco Coletta. Tanto l’uno quanto l’altro certificano come il piano industriale che prevedeva l’estensione del porta a porta in centro con il sistema dei “mastellini” non sia stato mai attuato (e non sia attuabile) poiché finanziariamente del tutto insostenibile.

Alcuni dati banali e di facile comprensione anche per i non esperti: per chiudere la PAP in centro sarebbe stato necessario l’impiego di ulteriori 81 automezzi per una spesa di € 5.765.000,00 per acquisti e € 3.042.519,41 annui per la loro gestione, nonché sarebbe stata necessaria l’assunzione di ulteriori 93 dipendenti per un costo totale del personale che avrebbe raggiunto l’esorbitante spesa annua di € 14.630.869,00.

Giusto per rendere l’idea, dunque, nella balzana ipotesi ellebiccina il costo del servizio avrebbe raggiunto la stratosferica cifra annua di € 25.131.171,80 assolutamente insostenibile per le casse comunali.

Peraltro ai non molto conoscitori della materia di Lbc sarebbe anche da far sapere come i dati CONAI attestino che dalla vendita del materiale riciclato nel 2023 l’Azienda abbia ricavato la non particolarmente significativa cifra di € 1.358.810,18 che con la tanto sbandierata chiusura in centro sarebbe di poco aumentata e comunque ben al di sotto dei 2 milioni, somma che non avrebbe neanche minimamente inciso sulla sostenibilità del costo complessivo.

I dati dunque, non le chiacchiere ideologiche di maniera e le prese di posizioni radical naif, certificano cocente fallimento tanto il progetto industriale deciso dalla prima amministrazione Coletta quanto il piano industriale adottato durante la seconda amministrazione Coletta, peraltro pure in palese distonia con il corrispondete originario contratto di servizio, ovvero per semplificare un caos totale nella gestione aziendale. Disallineamento di numeri, dati e servizi in assenza di controllo da parte dell’Ente che per la prima volta nella storia di Abc ha svolto l’attuale Amministrazione.

Fatto particolarmente grave che costituisce esempio di pessima pratica amministrativa e, questo sì, paventerebbe ipotesi di danno erariale: non nascondiamo di nutrire seri dubbi sul fatto che Lbc sappia cosa sia il controllo “analogo” e quali norme lo impongano agli Enti atteso che nel corso del suo governo cittadino non ha mai pensato di esercitarlo sull’azienda speciale. Se lo avesse fatto, avrebbe compreso il tema e forse oggi eviterebbe improbabili sortite.

Detto questo l’Amministrazione Celentano, finalmente terminato un necessario seppur lungo percorso di verifica e controllo, svolto un attento iter valutativo, è pronta a varare entro la fine dell’anno un nuovo progetto industriale sul quale lavoreranno Commissioni e Consiglio.

Il futuro dell’Azienda sarà garantito attraverso una prassi amministrativa corretta, un sistema di raccolta adeguato e finanziariamente sostenibile, una serie di servizi di pulizia e igiene che non si eseguivano più perché abdicati in favore del fallimentare progetto targato Lbc.

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