Home Cronaca “Abc, costi maggiori e servizio peggiore”, la denuncia dell’associazione Codici

“Abc, costi maggiori e servizio peggiore”, la denuncia dell’associazione Codici

Il responsabile provinciale Bottoni torna ad intervenire sul metodo "porta a porta": "Si aggiungono costi a carico degli utenti"

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«É noto a tutti che l’associazione Codici da sempre ha espresso molte perplessità e riserve sul servizio di raccolta dei rifiuti impropriamente denominato “porta a porta”. I motivi sono ampiamente noti e vanno dal rispetto da parte dei cittadini degli obblighi sui conferimenti a tutte le incombenze che ricadono solo sugli utenti a cui tale metodo di conferimento è stato imposto. Senza dimenticare i costi nascosti, nel senso che non si tiene conto di quanto costa la pulizia e la disinfezione di mastelli rimasti sotto le intemperie (pioggia o grandine o polvere che sia) per un giorno intero ma anche presi di mira dagli animali di passaggio per urinarvi addosso o dentro, una volta svuotati, o persino presi dai topi come facili dispense da cui servirsi, alle formiche e così via». In una nota il responsabile provinciale di Codici, Antonio Bottoni, torna a parlare del servizio di raccolta differenziata della città di Latina.

«Costi che Codici ha approssimativamente calcolato in circa 550 euro l’anno per il conferimento totale. A ciò si deve aggiungere il disagio delle molte famiglie che non hanno a disposizione balconi sufficientemente ampi o che addirittura vivono in appartamenti non ne sono dotati e spesso di dimensioni molto limitate, con spazi vitali a cui devono rinunciare per posizionare i mastelli, oltre al vero e proprio paradosso di dover pagare la TARI calcolata anche sulla superficie dove sono posizionati i mastelli, senza alcuna decurtazione sulla metratura dell’alloggio e, quindi, sul costo del tributo. E, oltretutto, senza alcuna differenza di prezzo totale rispetto a chi tutto questo non deve sopportarlo, con grave violazione degli obblighi di non discriminazione tra utenti che hanno a disposizione i raccoglitori stradali, nei quali conferire tutte le volte che ne hanno la necessità e utenti che devono conferire tramite il porta a porta.

Come se non bastasse, ora, ad un servizio ampiamente insoddisfacente, si aggiungono altri due costi, ma sempre e soltanto a carico degli utenti del “porta a porta”, che sarebbe meglio definire “strada a strada”, poiché del porta a porta non ha alcuna caratteristica. Il primo è il costo diretto dell’aumento del prezzo da corrispondere per la tariffa che, da quanto si apprende, aumenterà del 20%: un aumento che da un lato colpisce negativamente soprattutto le famiglie più povere e più numerose, dall’altro, dimostra il fallimento della raccolta “porta a porta” perché, nelle intenzioni di chi si è inventato questo sistema, esso avrebbe fatto diminuire il costo della tariffa grazie alla maggiore quantità di rifiuto differenziato che sarebbe stato conferito ma, ad avviso di Codici, senza adeguatamente valutare i costi di questa metodologia di conferimento. Costi che vanno dall’obbligo di impiegare un numero di automezzi enorme (con tutti gli esborsi dovuti a ciò: assicurazioni, carburanti, eccetera), a fronte di una quantità di raccolta proporzionalmente ridotta rispetto a quella massiva consentita dai cassonetti stradali, ai costi del personale, a quelli delle assicurazioni e così via. Con una gravissima sottovalutazione dei costi complessivi che l’introduzione di questo sistema avrebbe comportato e che ora si sta manifestando in tutta la sua evidenza, tanto da comportare un aumento, solo negli ultimi anni di oltre il 50% rispetto ai costi iniziali, senza avere nessuno dei risparmi promessi.

Il secondo è, da quanto è possibile verificare dall’ecocalendario la minor frequenza di raccolta sia della frazione umida che del secco non riciclabile. Infatti, il minor numero di passaggi, avrebbe dovuto tradursi nella diminuzione dei costi del servizio, andando così a controbilanciare gli aumenti totali, seppure a fronte di un maggior disagio. Invece non vi sarà nessun beneficio sui costi della tariffa per nessun utente e, soprattutto, per nessuno di quei cittadini che dovranno sopportare l’enorme fastidio di tenere in casa i rifiuti umidi ogni settimana una volta per tre giorni ed una volta per quattro, con tutto ciò che questo già comporta e che ora comporterà in maniera esponenzialmente maggiore, dai miasmi che l’umido emana di suo, all’obbligo di dover dotarsi di un numero maggiore di buste perché, come sanno tutti, l’umido fermenta e provoca la “cottura” delle buste ecosostenibili con il rischio della loro rottura durante il trasporto, per finire al rischio di vedere casa invasa dagli insetti più svariati, attirati dall’odore che viene emanato. Anche il minor numero di conferimenti dovrà essere sommato agli aumenti, alzando la percentuale già sin troppo elevata.

Codici – conclude Bottoni – si chiede chi può avere avuto l’infelicissima idea aggiungere alla già criticabile scelta del porta a porta, quella ancora più sciagurata di ridurre i passaggi settimanali, ad eccezione del periodo da metà giugno a metà settembre, perché l’organico richiede molto spazio (pensiamo agli scarti delle verdure o della frutta, soprattutto quella estiva, come cocomeri e meloni in particolare) quando, invece, occorrerebbe incrementare i conferimenti, consentendoli persino giornalieri, anche per fattori igienici. Codici auspica che l’amministrazione comunale di Latina voglia riconsiderare al più presto la metodologia di raccolta dei rifiuti, al di là delle ideologie e degli interessi politici che a ciò sono legati ma pensando soltanto ad offrire il miglior servizio possibile al minor costo consentito. Magari, con un po’ di umiltà e tanta intelligenza, prendendo a riferimento luoghi dove ciò è già realtà. Altro auspicio di Codici è che l’attuale management voglia seriamente considerare l’opportunità di eliminare dalle strade le centinaia di cassonetti verdi totalmente malridotti visto che hanno quasi raggiunto la soglia dei trent’anni di onorato servizio ed il cui stato è da reputare vergognoso, per sostituirli con nuovi raccoglitori, apportando un po’ più di dignità all’aspetto della città e mostrando, nello stesso tempo, più rispetto per i latinensi».

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