“La Lega Gruppo ID ha votato a favore del regolamento sulle “Materie prime critiche”, di cui si è discusso in Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia (ITRE). Si tratta di un passo decisivo che intende affrontare le crescenti sfide legate all’approvvigionamento essenziale per le industrie chiave dell’UE. La proposta, tuttavia, sebbene affronti temi cruciali come la dipendenza dell’UE da paesi terzi e la necessità di assicurare un approvvigionamento sostenibile, presenta diverse problematiche.
Lo afferma il parlamentare europeo della Lega Gruppo ID Matteo Adinolfi.
Il regolamento, nato in risposta alle crescenti dipendenze strutturali dell’UE esacerbate da eventi come la pandemia di COVID-19 e la crisi energetica, mette in evidenza l’importanza delle materie prime critiche, cosiddette “terre rare”, per settori strategici come l’energia rinnovabile, il digitale, l’aerospaziale, la difesa e la sanità. Con una crescente domanda di questi materiali essenziali prevista per i prossimi decenni, la proposta mira a definire l’elenco delle materie prime e stabilire obiettivi per diversificare e garantire un approvvigionamento sostenibile entro il 2030. Viene sottolinea anche l’importanza di formare partenariati con Paesi terzi per garantire il rispetto dell’ambiente e dei diritti umani.
La Lega Gruppo ID esprime preoccupazione sulla scelta di adottare un regolamento piuttosto che una direttiva, limitando in questo modo la sovranità degli Stati membri. Critichiamo, inoltre, il ruolo predominante conferito alla Commissione nei negoziati con i Paesi terzi. Va ricordato come l’ 80% giacimenti terre rare nel mondo, soprattutto in Africa, sono di società cinese. Le auto elettriche cinesi hanno invaso i mercati mondiali in quanto costano poco perché la manodopera utilizzata è sfruttata e non va escluso che vengano utilizzati anche minori. Chiaramente, in questo modo, i lavoratori non hanno tutele e i costi si abbassano, creando un dumping economico rispetto all’Europa.
Se da un lato il regolamento può portare benefici alle imprese minerarie e metallurgiche europee, favorendo un approvvigionamento sostenibile, dall’altro rappresenta un’ammissione di fallimento da parte dell’UE. Ancora una volta, l’Unione Europea sembra riconoscere la necessità di un maggiore intervento politico per affrontare le inefficienze del mercato.
La proposta è un chiaro segno che l’UE sta iniziando a riconoscere la necessità di regolamentare meglio le sfide economiche, ma la sua attuazione deve rispettare la sovranità degli Stati membri e non può lasciare un ruolo troppo influente alla Commissione nei negoziati internazionali.
A parere della Lega Gruppo ID, è essenziale che venga garantito un equilibrio tra l’autonomia degli Stati membri, l’interesse delle imprese europee e la necessità di un approvvigionamento sostenibile”.