Home Attualità “Al fermo informati”, concluso il seminario della Confsal Pesca

“Al fermo informati”, concluso il seminario della Confsal Pesca

"I seminari hanno svolto una importante riflessione sul decreto del Masaf", ha sottolineato Bruno Mariani, segretario nazionale Confsal pesca

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Si è concluso con un affollato seminario a Ercolano, Napoli, il progetto “al fermo informati” della Confsal Pesca. Il sindacato dei lavoratori del settore ittico ed agroalimentare, in collaborazione con Oceanis, grazie al programma finanziato dal programma nazionale triennale pesca e acquacoltura 2023 del Masaf, ha affrontato e coinvolto studiosi, operatori di settore e lavoratori, sulla tematica legata ai vantaggi ed alle criticità dell’assegnazione delle quote del tonno rosso alla pesca artigianale.  La presentazione della giornata è stata fatta dal vice segretario nazionale Confsal pesca Flaminia Mariani, moderazione affidata invece a Paolo Pignalosa, comandante e fondatore di Oceanis Srl.

Nel primo intervento il sindaco di Cetara, Fortunato Della Monica, ha rilevato come “la storicità e la tradizione della pesca sia correlata al lavoro del territorio”. Bjorn Callus, direttore generale della pesca del Governo di Maltadopo una presentazione generale della pesca industriale e di quella artigianale, ha spiegato “quanto sia necessario per quest’ultima integrare un programma di osservazione e monitoraggio incrementando, certo, le collaborazioni internazionali con paesi del Mediterraneo.

Il Direttore Generale della ‘Cofrepeche’, Jean Pierre Silva, ha evideziato l’importanza del lavoro svolto in partnership e quella dei programmi di osservazione regionali e nazionali, sottolineando – inoltre –  “il rilievo delle operazioni di monitoraggio uniti ad una trasparenza dei controlli” e ribadendo la “fondamentale collaborazione tra tutti gli stati membri” e coloro che lavorano nell’ambito della pesca “dai farm operator ai pescatori, agli osservatori”. Per Luigi Pappalardo, coordinatore scientifico di Oceanis, in merito alla raccolta dei dati scientifici sulla pesca per le previsioni future degli stock ittici,“con il programma degli osservatori viene offerto un importante contributo alla SCRS, lo standing committee on research and statistic e all’ICCAT, l’International Commission for the Conservation of Atlantic Tuna.E’ stata sottolineata inoltre, visto il numero importante di imbarcazioni coinvolte, la necessità di incrementare il monitoraggio visto che una raccolta dati efficace permette di poter strutturare per un tipo di pesca sostenibile. Per tale motivo tale necessità – ha continuato Pappalardo – è strettamente collegata al bisogno di inserire nell’organico finale degli osservatori, figure con importante competenza scientifica. Ma è imprescindibile – ha detto – anche incrementare la sicurezza a bordo delle imbarcazioni per poter migliorare le attività di pesca e per permettere agli osservatori di fare una permanenza a bordo tranquilla e senza particolari difficoltà”.

A relazionare è stato anche il Comandante della Capitaneria di Porto di Torre del Greco, Gabriele Cimoli, che ha incentrato il suo intervento sulla pesca sportiva e ricreativa. In particolare ha sottolineato il riconoscimento, da parte del ministero, delle autodichiarazioni dei pescatori dilettanti. Cimoli ha poi elencato le sanzioni, progressive, a cui va incontro chi non si attiene ai regolamenti delle taglie minime.Dopo l’arrivo di altre personalità di rilievo nel mondo della pesca del tonno rosso, sono intervenuti Marco Giachetta dell’Associazione Tonnieri del Tirrento e il Presidente delle Tonnare PIAM di Carloforte Giuliano Greco.Il primo ha spiegato le modalità della pesca del tonno rosso con il sistema a circuizione, mentre il secondo le modalità della pesca con il sitema trap o tonnara fissa, sottolineando l’esigenza di avere maggiori osservatori per la tipologia di lavoro che viene affrontata. In chiusura dei lavori, dopo la testimonianza di Gennaro Scognamiglio di Unci agrolimentare,  è intervenuto sui metodi di raccolta dei dati biometrici e del DNA con gli istituti scientifici, ilpresidente APERS – Associazione pesca ricreativa responsabile spagnola, Bernardì Alba.

“I seminari hanno svolto una importante riflessione sul decreto del Masaf, che – ha sottolineato Bruno Mariani, segretario nazionale Confsal pesca – fissa la ripartizione nazionale delle quote di cattura a seconda dei settori di pesca e delle aree geografiche, con l’obiettivo di diffondere e accrescere le competenze specialistiche degli operatori rispetto alla ricerca scientifica e alle nuove prassi per la tutela del tonno rosso, come specie da proteggere,  accanto allo sviluppo digitale dei sistemi innovativi a supporto degli operatori della pesca”. I lavori, apprezzati dai partecipanti, molti dei quali hanno chiesto di programmarne altri per potersi aggiornare costantemente, sono stati possibili anche grazie ai partner evento Ebiasp, Opnasp, Mutua Mba, Fondo Sani e Fueb, sono stati chiusi in tarda serata.

L’intento di “Al Fermo informati” di sostenere una politica del mare ecosostenibile che si impegna per la tutela la riqualificazione del Mediterraneo, a promuovere la conoscenza di azioni migliorative per la salvaguardia del tonno rosso, che ha un grande valore nutrizionale per le sue carni ricche di omega 3, ma anche un grande valore socio-culturale per il suo utilizzo nella preparazione di sushi e sashimi e di conseguenza un notevole valore economico per il suo potenziale sul mercato, anche in questo appuntamento sembra  essere stato proprio raggiunto.

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