Opere di piccola dimensione quelle alle quali Alberto D’Alessandro affida (nel prezioso Spazio espositivo del Comune di Formia a partire dal 15 novembre prossimo), come rocamboleschi fogli di diario, il senso, ovvero la sostanza, del suo tempo attuale. Di uomo e di artista, evitando, com’è giusto che sia, la preminenza dell’uno sull’altro. Perché, se dell’uomo è lo sguardo sull’altrove, dell’artista è trascriverne la rotta o la possibile direzione.
L’opera di Alberto D’Alessandro è una costruzione meticolosa, eppure visionaria, di piani comunicanti in un salutare contagio di cifre: il luogo, la memoria, il colore. All’interno di questa singolare architettura il dipinto sembra alimentarsi dei codici indicati in una continua metamorfosi di indizi e ipotesi. Al suo interno sopravvivono – in un fatale incrocio di intenti – il senso dell’appartenenza, l’analisi consapevole del remoto, il tentativo di verbalizzarne – con il colore – il prologo e la conclusione. Una pittura di chiarezze più o meno marcate, comunque capaci, sempre, di svolgere un ruolo predominante e necessario, quello di preservare e garantire l’esito dello sguardo e dell’ascolto.
La mostra, a cura di Palma Aceto restituisce, seppur per tracce e soste, il senso filologico dell’autore, la genìa cromatica, le pertinenze del segno, il loro responso tra il remoto e il divenire. La mostra sarà aperta dal 15 al 24 novembre dalle ore 17:30 alle ore 20:00.