«Dopo le interlocuzioni con il ministro Fitto e una serie di incontri preliminari con gli staff tecnici di Ministero della Coesione e Regione Lazio, la settima prossima verrà aperto ufficialmente un tavolo di lavoro presso la Regione per definire una proposta di ZLS, utile allo sviluppo e alla competitività, da concertare con i territori e il sistema economico ed imprenditoriale regionale».
Lo annuncia il vicepresidente e assessore allo Sviluppo Economico, al Commercio e Artigianato, all’Industria e Internazionalizzazione della Regione Lazio, Roberta Angelilli.
«A differenza della ZES che può essere istituita solo in determinati territori con parametri che accertano uno svantaggio economico e competitivo, o condizioni di ritardo di sviluppo, come previsto dalle normative comunitarie, la ZLS può essere istituita anche nel Lazio, cioè in regioni più sviluppate, che includano almeno un’area portuale compresa nella rete transeuropea dei trasporti (TEN-T)», spiega Angelilli.
«L’obiettivo – prosegue Angelilli – è la semplificazione amministrativa, il rafforzamento della logistica regionale, l’attrattività degli investimenti e degli insediamenti produttivi, le infrastrutture di rete. È urgente far ripartire le procedure per l’attivazione di una zona logistica semplificata, a maggior ragione dopo l’istituzione della ZES del mezzogiorno, che pone tra l’altro in una situazione di potenziale svantaggio competitivo alcuni territori del Lazio di confine. A tal proposito nella commissione Attività produttive della Conferenza delle Regioni abbiamo proposto un emendamento alla prossima legge di bilancio per estendere le procedure semplificate e i benefici fiscali previsti per la ZES unica anche alle ZLS, definendo allo stesso modo la copertura del credito d’imposta per entrambe. La Regione Lazio – conclude Angelilli- aveva già presentato nel 2022 una proposta al Governo Draghi, ma di fatto la proposta dell’ex Giunta Zingaretti era stata considerata irricevibile perché troppo estesa territorialmente e pertanto non rispondente ai requisiti previsti. Lo sforzo sarà quello di perimetrale nel modo giusto la zona logistica semplificata, perché la sua efficacia e l’impatto positivo sono legati ad una chiara ed articolata strategia di sviluppo, funzionale alla crescita e non ad una semplice definizione geografica, come sollecitato anche dalle associazioni datoriali».