“La situazione è sicuramente all’attenzione del ministro della Salute, Orazio Schillaci, che se ne è occupato e se ne sta occupando. L’interlocuzione con il governo è proficua, importante e tesa a trovare una soluzione il più rapidamente possibile”. Così il presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi), Andrea Mandelli, interviene sulla carenza di medicinali di uso comune nella farmacie italiane.
“Abbiamo lanciato un allarme all’inizio dell’estate– ricorda- quando la mancanza di un antinfiammatorio per uso pediatrico aveva cominciato a destare qualche preoccupazione tra le mamme e le famiglie. La situazione è via via peggiorata e oggi il problema persiste”.
Le cause della ‘tempesta perfetta’
“Le cause- continua Mandelli- sono quelle di cui abbiamo più volte parlato. Da un lato il fatto che alcuni principi attivi che venivano utilizzati per altre patologie, ora vengono usati, con risultati apprezzabili, anche per trattare il Covid. Dall’altro lato c’è l’influenza, che sta squassando il Paese, e anche in questo caso abbiamo assistito ad un maggiore utilizzo dei farmaci”.
“Poi- sottolinea Mandelli- ne registriamo un maggiore uso nei Paesi dell’Est e in quelli interessati dalla guerra in Ucraina. Ci sono poi fattori che sembrano scollegati dal farmaco ma che, in realtà, sono importantissimi, come ad esempio il foglio di alluminio per chiudere i blister per il confezionamento del medicinale. Insomma, siamo in una vera e propria tempesta perfetta. Chiaramente- precisa il presidente della Fofi- in tutto questo sistema l’aumento del consumo, la guerra e il Covid in Cina hanno portato via via a far sì che i principi attivi non venissero reso disponibili alle case farmaceutiche e, quindi, fosse per loro impossibile la preparazione del farmaco”.
Dagli antibiotici ai farmaci per l’epilessia
Mandelli si sofferma poi sui farmaci che attualmente sono presenti in maniera minore sui banconi delle farmacie italiane. “A rotazione, in effetti, sono mancati un po’ tutti – afferma- dagli antibiotici a quelli per via aerosolica, fino ad alcuni sciroppi. Ma adesso mancano anche i farmaci che non sono legati al momento influenzale come, ad esempio, quelli per l’epilessia. Noi- tiene poi a sottolineare- quando possiamo cerchiamo di aiutare i farmacisti ad allestire le preparazioni in farmacia, come è successo ad esempio con l’ibuprofene pediatrico. Vogliamo però lanciare un messaggio ai cittadini, quello di non fare scorte di farmaci, perché questo penalizza ulteriormente il mercato, e di fidarsi delle sostituzioni che il farmacista propone loro”.
“Cerchiamo di ricordare al cittadino- conclude Mandelli- che il farmacista che da tre anni è protagonista dell’assistenza territoriale non lo vuole improvvisamente danneggiare. Purtroppo, alcuni farmaci non si trovano ma noi cerchiamo di sopperire in tutti i modi a questa mancanza”.
Fonte Agenzia DIRE www.dire.it