L’amministrazione comunale di Aprilia sosterrà le attività dell’Osservatorio Nazionale Amianto per vincere la battaglia contro l’amianto e gli altri veleni ancora presenti sul territorio. Un punto di partenza secondo il sindaco di Aprilia Lanfranco Principi e il consigliere comunale Vincenzo La Pegna per giungere alla bonifica di siti inquinati ancora presenti, come la cava dei veleni di via Corta e la ex Freddindustria. Dal 2000 l’ONA e l’Avv. Ezio Bonanni portano avanti iniziative sociali e giudiziarie per ottenere il prepensionamento dei lavoratori esposti ad amianto nei numerosi siti di Aprilia. A distanza di oltre vent’anni, nonostante centinaia di sentenze che hanno confermato le tesi dell’Avv. Ezio Bonanni e dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ci sono ancora siti da bonificare e veleni da rimuovere. Un tema al quale l’amministrazione comunale ha deciso di prestare una particolare attenzione.
“La nostra amministrazione – sottolinea il sindaco Lanfranco Principi – avverte l’esigenza di segnare un punto di svolta nella politica ambientale, in termini di tutela dei cittadini e della loro salute. Nel rispetto delle numerose sentenze che si sono susseguite in questi decenni, auspico che il prepensionamento dei lavoratori esposti ad amianto sia una conquista che non necessiti di azioni giudiziarie, ma soprattutto lavoreremo per predisporre gli strumenti tecnici e tecnico amministrativi necessari per giungere alla bonifica dei siti contaminati. La stessa Cava dei Veleni, a suo tempo segnalata dall’ONA e dai cittadini, deve essere al più presto messa in sicurezza, in piena collaborazione con l’Associazione e con l’Avv. Ezio Bonanni”.
Nel caso specifico della discarica abusiva di Via Corta ad Aprilia, l’assenza di attività di bonifica a distanza di sei anni, segnala l’esigenza di una più incisiva azione sinergica di tutte le istituzioni, territoriali, regionali e nazionali. Scoperta e sequestrata nel 2017 a seguito di un’operazione condotta dalla Polizia Stradale di Aprilia coordinata dalla DDA di Roma, la cava ospitava rifiuti di varia natura sversati in maniera illecita e che esalavano fumi pericolosi. A distanza di sei anni, senza la possibilità di una messa in sicurezza del sito pericoloso, crescono giorno dopo giorno i timori dei residenti rispetto alle conseguenze sulla salute che potrebbero derivare dalla presenza di quei rifiuti interrati.
L’ONA a suo tempo aveva segnalato che nel PNRR vi fosse una assenza di progettualità per quanto riguarda i siti dismessi, le cave e le discariche abusive, per le quali, invece, i fondi europei sarebbero stati fondamentali. Per questo l’osservatorio nazionale ha chiesto al Governo Meloni che parte dei fondi del PNRR vengano destinati alle bonifiche di questi siti, possibilmente attraverso una rimodulazione dei progetti alla quale il Ministro Raffaele Fitto sta lavorando di intesa con l’Europa.