Assicurazione Cata Nat: Unione Artigiani Italiani scrive al Premier Meloni per chiedere una proroga

Numerose le segnalazioni arrivate delle imprese sulle difficoltà riscontrate per la sottoscrizione della polizza nei tempi previsti

Questa la richiesta che il Presidente Nazionale dell’Unione Artigiani Italiani e delle PMI Gabriele Tullio ha inoltrato, con una missiva, al Presidente del Consiglio dei Ministri on. Giorgia Meloni.

La Confederazione artigiana ha concentrato l’attenzione sull’imminente entrata in vigore della legge che ha imposto, come limite massimo quello del 31 marzo 2025 per la dotazione, da parte delle imprese, della copertura assicurativa “CAT – NAT”.

“Una norma che va nella giusta direzione – si legge nella lettera – perché tutela il patrimonio delle imprese italiane da eventi catastrofici che, dati alla mano, sono diventati sempre più frequenti. Allo stesso modo – rimarca Tullio – pensiamo che il tempo necessario alle imprese per dotarsi di una tale copertura sia molto ristretto. Riteniamo che un periodo di transizione più lungo sia fondamentale al fine di poter consentire a tutti di attuare la propria copertura”.

Una richiesta, quella dell’Unione Artigiani Italiani e delle PMI, che arriva dopo le numerose segnalazioni ricevute dalle imprese sulle difficoltà riscontrate per la sottoscrizione della polizza nei tempi imposti dal decreto attuativo del Ministero dell’Economia e delle Finanze, firmato soltanto lo scorso 30 gennaio 2025.

Cat Nat la polizza assicurativa contro le catastrofi naturali, copre i danni a terreni, fabbricati, impianti, macchinari, nonché ad attrezzature industriali e commerciali. Gli unici esclusi dall’obbligo sono solo gli imprenditori agricoli.

Un’arma dunque per tutelare il patrimonio immobiliare delle aziende, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese, spesso meno assicurate. L’obbligo spinge le imprese ad adattarsi ai cambiamenti climatici, migliorando le proprie strutture e a prepararsi per fronteggiare i rischi crescenti. Un provvedimento che la UAI ribadisce essere giusto, ma le tempistiche vanno riviste.

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