Home Attualità Autotrasporti e metalmeccanica, siglati due nuovi Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro

Autotrasporti e metalmeccanica, siglati due nuovi Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro

Favero (Sindacato CLAS): “Passo importante per due settori chiave, ma preoccupano i dati produttivi che arrivano da altri Paesi”

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Accordo raggiunto, siglati due nuovi e specifici contratti collettivi nazionali del lavoro, quello degli Autotrasportatori e dei Metalmeccanici. I due contratti sono stati sottoscritti dalle sigle sindacali di FILA, CSELP, Sindacato CLAS, FIRAS SPP e FAMAR CIU Unionquadri unitamente a PMI Italia e APIP-PMI Italia Professioni. Un passo importante e decisivo verso una regolamentazione più moderna e calzante delle esigenze dei lavoratori e delle imprese, in due comparti chiave dell’economia italiana. Si evidenzia un rafforzamento delle relazioni sindacali e industriali dei due settori, con l’obbiettivo unico di migliorare le condizioni di lavoro e rendere più sostenibile e innovativo l’approccio alle sfide del mercato delle piccole e medie imprese, rispondendo alle richieste di sicurezza e modernizzazione.

Il Segretario Generale di Sindacato CLAS, Davide Favero, afferma: “Un settore, quello metalmeccanico, che occupa circa 200 mila aziende e 1.600.000 addetti e che ha subito duri colpi soprattutto nelle imprese legate all’indotto dei settori dell’auto, dell’elettronica e dell’impiantistica. Ci preoccupano anche i dati di crisi provenienti da paesi europei come la Germania, storicamente leader nel settore. In Italia sono soprattutto i meccanismi legati alle gare a massimo ribasso a mettere fuori mercato molte delle aziende storiche dell’impiantistica e le piccole e medie imprese con forte ripercussioni sull’occupazione. Nel settore della logistica, comparto alle prese con gli aumenti dei costi del carburante e delle materie prime, la seria difficoltà di reperimento di personale formato e qualificato dipende spesso dal fatto che agli autisti viene negata un’adeguata conciliazione vita-lavoro, e che l’usura determinata dalla mansione porta all’abbandono della professione o una forte incidenza infortunistica. Pertanto è anche attraverso un’adeguata contrattazione che si rende possibile un incisivo intervento a sostegno dei lavoratori e del lavoro”.

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