«Siamo molto orgogliosi, come Regione Lazio, di ospitare, al WeGil, la mostra di due artisti così importanti: entrambi venerati o attaccati, a volte dibattuti, Warhol e Banksy non lasciano mai indifferenti. A loro modo geniali, iconici, ci proiettano in una dimensione internazionale, dove si manifesta lo spazio per celebrare i 15 minuti di notorietà di Warhol, o il quarto d’ora di anonimato di Banksy. Si tratta infatti di due artisti distanti, ma allo stesso tempo vicini nella critica della società dei consumi, biasimata utilizzando gli stessi linguaggi che questa adotta a proprio vantaggio. E siamo orgogliosi di ospitare questa mostra al WeGil, per noi la casa della cultura della Regione Lazio».
Lo ha dichiarato l’assessore alla Cultura, alle Pari Opportunità, alle Politiche giovanili e della Famiglia, Simona Baldassarre, a margine della presentazione della mostra “Warhol e Banksy”, che fino al 6 giugno 2025, è aperta al pubblico al WeGil di Trastevere.
«Sicuramente mettere insieme i due artisti è stata una sfida che ci ha arricchito. Siamo dunque molto soddisfatti, così come siamo certi del grande successo che la mostra riscuoterà», ha concluso l’assessore Baldassarre.
Patrocinata dalla Regione Lazio, in collaborazione con LAZIOcrea, e prodotta da Metamorfosi Eventi e Emergence Festival, la mostra propone un confronto tra due artisti e due personalità apparentemente distanti: il favoloso mondo di Andy Warhol, l’artista più fotografato al mondo, famoso e onnipresente, contro l’anonimo Banksy, che ha reso la sua arte un evento mediatico mondiale. Insieme all’assessore Baldassare, hanno partecipato alla presentazione il presidente di LAZIOcrea, Marco Buttarelli, il presidente di Metamorfosi Eventi, Pietro Folena, e i curatori, Giuseppe Stagnitta e Sabrina De Gregori.
Le opere esposte sono oltre 100, provenienti da famose collezioni private di tutto il mondo e da importanti gallerie d’arte. Dalla Kate Moss sensuale di Banksy alla posa della Marylin realizzata da Warhol dopo la morte dell’attrice nel 1962, al significativo ritratto della Regina Elisabetta, ritratta da Warhol con il diadema reale, e a quella di Banksy con le sembianze di una scimmia (Monkey Queen). E poi i famosi ritratti di Mao, Lenin e Kennedy di Warhol e la Regina Vittoria di Banksy. Al WeGil due artisti geniali, capaci di creare un cocktail potente di celebrità, satira e voyerismo e che hanno saputo trasformare la loro arte in un evento straordinario.
In catalogo anche la numerosissima produzione di Banksy, con un esempio delle Soup che sono considerate post-produzione di una delle opere più iconiche di Warhol e il famoso autoritratto, Self Portrait, su tela del 1967 di Warhol, messo a confronto con il muro di Banksy dal titolo Computer Boy (di cui alcune interpretazioni vedono nel ragazzo accovacciato Banksy da piccolo con l’identità già nascosta). In mostra anche il famosissimo muro di Banksy dal titolo Season’s greetings, realizzato in Galles, a Port Talbot nel 2018.