Si è svolta lo scorso 13 febbraio la riproposizione del consiglio comunale del 28 gennaio, terzo consiglio convocato in seduta straordinaria, con all’ordine del giorno l’approvazione della convenzione con il centro sociale anziani e la trasformazione della Compagnia dei Lepini in Fondazione: “Di straordinario – ha spiegato il consigliere Lorenzo Bernabei – non avevano niente se non la fretta, viste le imminenti amministrative locali in merito al primo punto e lo scontato risultato delle regionali che avrebbero compromesso il secondo punto, visto che la società in questione e la conseguente Fondazione è sempre stata considerata un carrozzone inutile anche dallo stesso Guidi e dalla sua maggioranza, maggioranza non solo muta negli ultimi due consigli, ma negli ultimi 5 anni, silenti da parte del neo assessore Sabato o da parte dei consiglieri Alessandroni e Avvisati, né per giustificare né per avvalorare le scelte portate a nome dei cittadini”.
Lo stesso Bernabei ha ricordare il parere difforme del revisore sugli impegni contabili da sostenere oltre agli altri eventuali costi non quantificati in maniera certa: “Il primo consiglio è stato rinviato per mancanza di pareri contabili, nel secondo è stata portata solo la non adesione al saldo e stralcio degli interessi sui ruoli per la modica cifra di 2000 € circa. Riguardo a questo mi preme sottolineare che 3 consigli comunali, calcolando i gettoni presenza dei consiglieri, la diaria della segretaria e le varie utenze, hanno un impatto sulle casse dell’ente di più di 1000 €. E mi preme anche sottolineare, riguardo alla convenzione con il centro anziani, che non c’era nessuna fretta di firmare la convenzione visto che scadeva con la fine del mandato del sindaco, e che a mio modesto parere era giusto firmare l’intesa con la nuova amministrazione, visto che il nuovo accordo prevede la durata di 5 anni”.
Sempre Bernabei ha voluto sottolineare l’impegno del presidente e di tutti i collaboratori del centro per l’eccellente lavoro svolto e che svolgono con passione ogni giorno, rendendo senza ombra di dubbio un servizio di eccellenza alla popolazione, meriti che gli sono stati riconosciuti anche fuori dal contesto locale: “Tra figuracce amministrative e atti straordinari che straordinari non erano, è ora di finirla con la politica del “fidati di me che è giusto”. Attendiamo che si facciano gli atti ordinari, quelli sì che mancano e che stanno lasciando al buio questa comunità, come in occasione delle festività natalizie, dove per la prima volta nella storia del paese non era presente alcun addobbo per mancanza di fondi, però dopo ci si riempie la bocca di attrattive e turismo. Il paese va avanti grazie alle iniziative private. È arrivata l’ora – ha concluso l’ex assessore – di riacquistare credibilità e rilanciare il borgo con un programma serio e con persone affidabili e coerenti”.