«L’approvazione dei bilanci di ABC Latina si è conclusa senza il necessario confronto con la governance dell’azienda e nella piena inconsapevolezza dei consiglieri che oggi affermano, erroneamente, che il bilancio 2023 è stato redatto dal vecchio CdA: dovrebbero studiare meglio le carte e seguire più da vicino cosa accade in casa loro, dato che il nuovo CdA è stato nominato a novembre 2023 e ha approvato il bilancio 2023 l’8 aprile 2024, ma accolgo l’invito che mi fanno i consiglieri di maggioranza e chiedo che nel prossimo consiglio comunale su ABC venga convocato il vecchio CdA, così da poter fornire la reale rappresentazione della situazione e non le narrazioni che ho ascoltato nei loro interventi in aula». Lo sottolinea il capogruppo del M5S, Maria Grazia Ciolfi, il giorno dopo il consiglio in cui sono stati approvati a maggioranza i bilanci d’esercizio 2022 e 2023 dell’azienda speciale.
«L’assenza tanto in consiglio quanto in commissione dei vertici aziendali e dell’organo deputato al controllo dell’Ente, eccezion fatta per la breve apparizione ieri di un solo membro del Collegio dei Revisori, – spiega la consigliera – lascia senza risposta importanti criticità che potrebbero configurare responsabilità anche gravi. La richiesta via Pec della minoranza non è stata proprio tenuta in considerazione dato che nella stessa convocazione del consiglio mancava l’invito sia al CdA, che ai revisori».
Per questa ragione il capogruppo M5S ha sollevato la questione pregiudiziale e richiesto di rimandare prudentemente la discussione del punto ad altra seduta, dopo aver avuto chiarimenti e rassicurazioni dal CdA. Ma la maggioranza ha espresso voto contrario «senza rendersi conto – sottolinea Ciolfi – che si trattava di una richiesta a garanzia di tutti, consiglieri di maggioranza inclusi».
«Questa amministrazione continua a compiere scelte prive di visione e pianificazione. Anche con ABC persegue in un’ideologica avversione all’azienda speciale e al porta a porta in tutta la città, determinando un gravissimo stallo nell’azienda, causato dalla mancata approvazione del nuovo piano industriale e rideterminazione del contratto. Attraverso una due diligence durata un anno, ha ingessato la società, ha chiuso il 2023 con un utile di un milione, laddove l’azienda ha l’obbligo del pareggio di bilancio, non ha avuto il coraggio di scegliere di investire quell’utile in servizi per la città. Così i cittadini sono ancora costretti allo spettacolo indegno dei rifiuti lungo le strade per una maggioranza che ha deciso legittimamente di cambiare indirizzo, ma non ha avuto la capacità di andare fino in fondo con questa decisione».
«Al di là delle buone intenzioni, ad oggi fatte solo di chiacchiere, abbiamo la percentuale di raccolta differenziata al palo e costi altissimi per i cittadini per lo smaltimento dell’indifferenziata alla Rida Ambiente, come dimostra l’ultima variazione di bilancio di oltre 200mila euro che approderà lunedì in aula. A questo si aggiungono le rimostranze dei lavoratori per turni e carichi di lavoro insostenibili».
«Insomma – conclude – incapacità di controllo e di indirizzo totali che, dopo 18 mesi di governo, non possono più essere imputati al passato, ma restano in capo all’attuale amministrazione. Il controllo analogo nella sua relazione parla di “società da riportare in bonis”: parole gravi, che dovrebbero preoccupare anche i consiglieri di maggioranza che ieri hanno alzato la mano con scarsa consapevolezza, su una situazione di criticità determinata da uno stallo prodotto dalla attuale amministrazione».