“Il Bilancio votato oggi al Senato è una manovra di cui andare fieri, frutto di un governo coraggioso e serio che, in un momento difficile della vita del Paese, ha varato una manovra che guarda all’interesse esclusivo della nazione e non si limita alla ricerca del facile consenso”. Questo il commento del Senatore pontino Nicola Calandrini, presidente della 5a Commissione Bilancio, intervenuto ieri in Aula in dichiarazione di voto.
“Lo scorso anno, 20 dei 30 miliardi a disposizione furono destinati per contrastare il caro bollette per famiglie e imprese. Quest’anno il Governo ha deciso di investire 10 miliardi per prorogare il taglio del cuneo contributivo, una misura che riguarderà 14 milioni di italiani. A questi vanno aggiunti 4 miliardi: tanto vale la scelta di abbassare dal 25% al 23% l’aliquota Irpef per i redditi fino a 28mila euro. Con l’attuale Legge di Bilancio si garantirà la rivalutazione del 100% delle pensioni fino a 4 volte la minima, una cosa che non avveniva ormai da anni, senza dimenticare la detassazione dei fringe benefits fino a 2 mila euro per chi ha figli a carico e la riduzione della tassazione per i premi di risultato dei dipendenti delle aziende private. Abbiamo trovato risorse anche per le famiglie meno abbienti o con più figli, nonostante partissimo da una base di -33 miliardi: 20 miliardi di spesa per il Superbonus e 13 miliardi in più di interessi passivi a causa della decisione della BCE di alzare per 10 volte consecutive i tassi di interesse” prosegue Calandrini.
Una Legge di Bilancio che non dimentica gli enti locali: “Grazie alla modifica da me proposta alla legge 145 del 2018, le risorse finanziarie derivanti da economie di gestione, oppure quelle residue relative ai finanziamenti assegnati per la realizzazione dei progetti inseriti nel programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, potranno essere utilizzate per la realizzazione di quelle opere risultate più onerose a causa del rincaro delle materie prime. Con la stessa norma si dà più tempo ai Comuni che potranno collaudare le opere non entro il 2024 come previsto fino a oggi ma entro il 2027. Una buona notizia anche per Latina – conclude Calandrini – che potrà finalmente vedere sbloccata l’opera, strategica per il lungomare, di via Massaro”