Se ne andato mentre il suo pupillo era in campo. Quel ragazzo che ha quasi ‘costretto’ a diventare calciatore professionista, perché ne aveva intuito subito le potenzialità. E’ morto ieri a Latina Gino Bondioli, in pratica durante la partita di serie A che vedeva impegnata la Juventus del ‘suo’ Mattia Perin contro il Verona; aveva 90 anni, Gino Bondioli, allenatore di calcio giovanile e soprattutto scopritore di talenti. Tra i tanti spicca il nome di Mattia Perin, il portiere della Juventus che, mentre il mentore se ne andava, era in campo nella partita i campionato poi vinta contro il Verona.
Allenatore ma soprattutto scopritore di talenti, a Latina era arrivato da Genova con l’apertura dell’ex Fulgorcavi. E’ stato lui a costruire, in pochi mesi, il primo vero settore giovanile di calcio della città di Latina, sfornando talenti che hanno fatto una grande carriera a livello professionistico come Simonetta, Mario Somma e proprio Mattia Perin.
Il portiere della Juventus è stato raggiunto dalla notizia alla fine della gara di ieri sera al Bentegodi ed ha voluto dedicare la vittoria a quello che è stato il ‘scopritore’: “A te Gino, questa vittoria è dedicata a te. Te ne sei andato stasera mentre io ero in campo. In quel campo, che senza di te e senza la tua cocciutaggine probabilmente non avrei mai potuto calcare, a certi livelli. A quell’altro grande Maestro che è Michele Sbravati hai fatto una testa così, per prendermi al Grifone: “Prendilo, Prendilo Michele! Gli raddrizziamo noi la testa”. E così hai e avete fatto. A te devo praticamente tutto quello di cui sono grato alla vita, non sono parole al vento né scontate, se non ti avessi incontrato nulla di quello che poi è accaduto nella mia vita sportiva sarebbe potuto avvenire. Ti piango Gino, ma ti porterò per sempre nel mio cuore”.
Aveva tagliato da poco il traguardo dei 90anni, lascia un vuoto incolmabile nel mondo del calcio e non solo.