Cambiamento climatico e ruolo delle aree naturali protette: l’evento al Parco Monti Aurunci

Una giornata che il Parco dedicherà alla riflessione sull’impatto del cambiamento climatico sui Monti Aurunci

Una giornata che il Parco dedicherà alla riflessione sull’impatto del cambiamento climatico sui Monti Aurunci.

La riflessione verterà sul ruolo che le aree naturali protette svolgono in difesa degli equilibri idraulici e idrogeologici messi a rischio dai sempre più frequenti eventi metereologici straordinari come dimostrano le frane che nel 2021 e nel 2022 hanno colpito Itri e Formia.

In particolare, balza all’occhio la “coincidenza” tra lo scivolamento a valle delle masse d’acqua e la presenza di zone montagnose tra le più esposte agli incendi boschivi.

Frane e alluvioni che solo per fortunate coincidenze non hanno coinvolto persone ma che si sono riversate sulle abitazioni, su laboratori artigianali, su locali commerciali.

Il precario equilibrio idrogeologico del paese va ben oltre il contesto dei Monti Aurunci, tuttavia l’area montana a ridosso del Tirreno nel Lazio Meridionale rappresenta un qualificato laboratorio all’aria aperta per valutare il ruolo delle aree naturali protette nella difesa degli equilibri idraulici e idrogeologici.

I dati analizzati e gli eventi del 2021-2022 restituiscono un quadro allarmante dovuto alla instaurazione di una concatenazione di eventi che mina l’equilibrio del territorio.

Ci si riferisce alla sequenza, incendio boschivo – evento meteorologico straordinario – alluvione/frana che appaiono essere quasi sempre strettamente collegati.

La presenza di un’area naturale protetta ha consentito negli ultimi 25 anni, dalla sua istituzione della legge regionale 29/1997 di limitare l’antropizzazione del territorio e di porre in essere di misure preventive di tutela in assenza delle quali gli effetti delle recenti alluvioni sarebbero stati più catastrofici.

La redazione del piano antincendio boschivo rappresenta un punto qualificante di studio del fenomeno e di azioni possibili, sicuramente si paga l’assenza del piano del Parco che consentirebbe la differenziazione della protezione del territorio stabilendo diversi livelli di salvaguardia al fine di conciliare la tutela della natura con le esigenze delle comunità locali.

La giornata del 30 giugno nelle diverse articolazioni ha l’obiettivo di mettere al centro il dibattito sulla complessità delle strategie per la prevenzione del dissento idrogeologico e si articolerà in tre eventi:

Alle ore 15:30 nel Monumento Naturale di Settecannelle verrà presentato il restauro dell’antica “Mole della Corte” mulino storico della città ed esempio di sostenibilità.

Seguirà una visita guidata lungo il percorso naturalistico che costeggia il laghetto che l’Ente Parco in collaborazione con il Consorzio di Bonifica ha intenzione di trasformare in percorso naturalistico letterario.

Alle 16:30 gli assessori regionali visiteranno il Vivaio Forestale di Itri nel quale si sono da poco conclusi  i lavori per la realizzazione di serre, ombrai e semenzai per la produzione di essenze autoctone destinate alla piantumazione in scuole, ospedali e aree pubbliche della Regione Lazio.

Il vivaio forestale di Itri è l’unico vivaio forestale della Regione, la sua attività era rivolta alla produzione di piante per l’ingegneria naturalistica, da usare nel contenimento di zone esposte al rischio idrogeologico ed oggi ha allargato il proprio ambito di competenza essendo stato individuato quale partner principale del progetto ossigeno con l’obiettivo di produrre 30.000 nuovi alberi.

La giornata si concluderà alle 18:00 con il Convegno nella sala Consiliare del Comune di Itri durante il quale ci si soffermerà su diversi aspetti trattati in premessa inerenti gli impatti degli incendi boschivi sugli equilibri idrogeologici a fronte degli eventi sempre più estremi.

Il ruolo delle Aree Naturali Protette e gli strumenti di tutela del territorio verranno analizzati nelle relazioni del Direttore dell’Ente Parco Giorgio De Marchis, del Direttore Regionale Vito Consoli e del Comandante provinciale del gruppo Carabinieri Forestali Dottor Vittorio Iansiti.

Gli assessori Elena Palazzo e Giancarlo Righini si soffermeranno sulle proposte e sui progetti della Regione Lazio in merito.

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