È l’Aquila la città vincitrice del titolo di Capitale italiana della Cultura 2026. Questa mattina, nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura di Roma, è arrivato il verdetto finale annunciato dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, al cospetto della giuria presieduta da Davide Maria Desario e dei primi cittadini delle 10 città finaliste, tra le quali anche Latina e Gaeta rispettivamente rappresentate dai sindaci Matilde Celentano e Cristian Leccese.
Dieci progetti per i quali sono arrivati i complimenti sia dal Ministro Sangiuliano che dal presidente Desario, sottolineando la volontà futura di voler conferire un riconoscimento non solo alla città vincitrice ma anche alle altre finaliste. E al termine della cerimonia il capoluogo dell’Abruzzo è stato eletto vincitore dell’ambito titolo al quale sono seguiti i ringraziamenti del suo sindaco, Pierluigi Biondi.

Con la proclamazione di oggi si chiude quindi un percorso, quello della candidatura di Latina e Gaeta, che ha tenuto viva la provincia per quasi un anno. In particolare per il capoluogo pontino sono stati 10 mesi intensi, come ha definito la stessa Daniela Cavallo, architetto coordinatrice della candidatura del progetto che questa mattina, direzione Roma, ha voluto salutare e ringraziare coloro che l’hanno affiancata in questa avventura. Un percorso che fin da subito si è inserito negli argomenti dell’opinione pubblica, dal questionario della candidatura al sostegno delle diverse realtà e istituzioni locali con un dossier, Latina Bonum Facere, che ha avuto la capacità di divere la città. Perché se da una parte la proposta avanzata da Latina è entrata al centro di una serie di critiche per la sua debolezza, dall’altra, una fetta di cittadini si è detta felice e grata per l’impegno portato avanti nel mettere in rilievo le bellezze del nostro territorio. La fine di corsa che per Latina non rappresenta necessariamente l’ultimo step per fare cultura ma che apre le porte per un lungo, e si spera, fruttuoso cammino.