Si è riunito ieri per la prima volta, presso la Sala Velino della Regione Lazio, il tavolo interistituzionale per l’elaborazione di un Piano regionale per la prevenzione dei suicidi in carcere convocato dall’assessore al Personale, alla Sicurezza urbana, alla Polizia locale e agli Enti locali della Regione Lazio, Luisa Regimenti.
«Il Piano di prevenzione del rischio di suicidi negli istituti penitenziari è uno strumento fondamentale per garantire la tutela della salute, la qualità della vita e la dignità della pena – sottolinea l’assessore Regimenti – la lunga e tragica catena di suicidi nelle carceri può essere interrotta solo se le istituzioni fanno rete lavorando insieme su salute, lavoro e affettività per restituire dignità e offrire una prospettiva di speranza ai detenuti. Il Lazio è già dotato di un Piano per la salute mentale risalente al 2022 ma è emersa la necessità di un quadro di riferimento univoco, come già avviene in altre Regioni, considerata la difformità nei protocolli locali».
«L’obiettivo è quello di sostenere il lavoro dell’Osservatorio regionale sulla sanità penitenziaria per offrire una prospettiva più ampia, con una fattiva collaborazione tra sorveglianza e area sanitaria, identificando le categorie di soggetti più a rischio e ampliando le opportunità di lavoro dei detenuti, considerando che il lavoro cruciale sta nella ridefinizione di una nuova identità del detenuto. La privazione della libertà non deve essere, come troppo spesso avviene, la mortificazione e l’offesa alla dignità del detenuto. Le carceri devono tornare ad essere un luogo di speranza dove poter iniziare una nuova vita». Ha concluso l’assessore Regimenti.
Al tavolo hanno partecipato Marina Finiti, presidente del tribunale di Sorveglianza di Roma, Stefano Anastasìa, garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale per la Regione Lazio, Antonia Tarantino, Direzione regionale Salute, Sanità, Integrazione-Socio sanitaria, referente della Sanità penitenziaria e Rems della Direzione regionale Salute e integrazione sociosanitaria, Claudio Marchiandi, direttore dell’ufficio detenuti e del trattamento Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, Walter Tosches, psicologo in funzione presso la Casa circondariale Viterbo, Daniele Tasca, Dirigente dell’Area politiche degli Enti locali, Polizia locale e lotta all’usura.