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Caso Karibu, lavoratori in piazza contro la cooperativa

Il sindacato Uil Tucs al fianco dei lavoratori nella battaglia contro la Karibu. Indetta una manifestazione al Tribunale di Latina

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Non arretra di un centimetro la battaglia dei lavoratori che devono ancora percepire i salari per il loro lavoro svolto con la Karibu. Questa mattina, a fare da corollario a tutti i momenti giudiziari, il segretario della Uil Tucs Gianfranco Cartisano ha indetto anche una manifestazione proprio sotto il Tribunale di Latina per ricordare la difficile situazione di abbandono in cui versano gli ex dipendenti, che ancora devono ricevere la loro retribuzione.

Un momento forte quello che si è svolto in piazza Buozzi, con tanti lavoratori che sono scesi in piazza insieme alle loro famiglie per protestare e richiedere giustizia nei confronti di un sistema che non li ha tutelati. Un modo per far sentire la propria voce e chiedere alla giustizia di non essere abbandonati dopo tanti mesi di lotta.

“Vogliamo far capire il vero disagio di questi lavoratori – commenta Gianfranco Cartisano – con stipendi non pagati e salari dimenticati: tutte circostanze che hanno creato disagio a queste persone. Oggi siamo in una condizione dove possiamo dire che il coraggio e la determinazione di questi lavoratori ha fatto emergere questo scandalo Karibu. Uno scandalo che a nostro avviso, come organizzazione sindacale, porteremo avanti fino a risoluzione per dare delle risposte. Siamo convinti che gli organi preposti che erogavano questi progetti, a nostro avviso, dovevano essere più attenti”, conclude il segretario della Uil Tucs.

Nel frattempo, tutti gli occhi dell’opinione pubblica e dei diretti interessati sono puntati sul Tribunale di Latina. A questo proposito, proprio in queste ore, sono previsti due momenti importanti. Per ricostruire la situazione, in mattinata si terrà l’udienza per il reato di evasione fiscale, dove tra gli imputati figurano Liliane Murekatete (moglie del deputato Aboubakar Soumahoro) e l’ex Presidente del cda di Karibu (nonché fondatrice della cooperativa) Marie Therese Mukamitsindo.

Per loro nella giornata di lunedì sono scattati gli arresti domiciliari per il secondo filone dell’inchiesta sull’autoriciclaggio, bancarotta e frode nelle pubbliche forniture. Per questo motivo, successivamente all’udienza sono previsti gli interrogatori di garanzia.

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