“Centinaia di precari storici senza incarico”, la denuncia della Gilda Insegnanti Latina

Ministero latitante rispetto alle reali esigenze della scuola. La coordinatrice Giovannini: "Beffa alla continuità e all’esperienza"

Come già denunciato più volte dal sindacato della Gilda Insegnanti di Latina, è un avvio di anno scolastico tutt’altro che indolore. «È vero che i posti vacanti sono stati coperti nelle scuole di ogni ordine e grado della provincia, tuttavia molti precari storici hanno pagato il sistema di conferimento delle nomine a un prezzo elevatissimo» ribadisce la coordinatrice provinciale Patrizia Giovannini.

«Tanti che nel passato hanno ottenuto incarichi, soprattutto sul sostegno negli istituti superiori, – spiega la segretaria della Gilda – quest’anno sono stati saltati dall’algoritmo e ora sono in attesa delle supplenze brevi. Un passo indietro nella progressione di carriera immeritato che, contrariamente ai requisiti richiesti per l’ingresso in graduatoria, sembra quasi farsi beffa dei titoli e delle competenze acquisite con anni di servizio. Ciò che è mancato, come sempre da quando è stato introdotto il sistema dell’algoritmo, è la pubblicazione puntuale di tutti i posti effettivamente disponibili, anche a seguito delle rinunce ai ruoli del 2 settembre».

Troppe le criticità; facendosi portavoce degli aspiranti docenti, il sindacato continua a chiedere il ritorno alle convocazioni in presenza. «Purtroppo il Ministero non è di questa idea – sottolinea Giovannini – e si sta dimostrando poco propenso ad andare incontro alle reali esigenze del mondo della scuola».

«Chiediamo inoltre con insistenza di inserire il sistema del ripescaggio, – aggiunge la sindacalista – che consente di tornare indietro e riassegnare i posti secondo le preferenze espresse dai docenti saltati al primo giro dell’algoritmo. Lo chiederemo anche ai livelli provinciale e regionale in virtù del fatto che diversi posti in provincia e nel Lazio sono sopraggiunti tardivamente pur essendo disponibili da subito».

Altra situazione da risolvere nell’immediato riguarda tutti coloro che sono stati assunti in ruolo dal concorso PNRR con il solo requisito dei 24 CFU e non con quello dell’abilitazione. «Questi aspiranti docenti – spiega Giovannini – dovranno necessariamente conseguire l’abilitazione entro l’anno a proprie spese, ma il MIM e il MIUR ancora non hanno predisposto i corsi abilitanti a loro dedicati. Anche su questo stiamo chiedendo delucidazioni e sollecitando un intervento rapido, perché questi colleghi rischiano di non essere confermati in ruolo nei tempi dovuti».

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