«La mia posizione sulla Q3 è stata chiara e netta sin dall’inizio, una posizione critica sia nel merito del progetto, non ritenendolo prioritario poiché zona già servita da strutture commerciali simili, e contraria anche nel metodo, così come chiaramente dichiarato nella commissione competente sin dal 2019».
È quanto espresso da Maria Grazia Ciolfi, capogruppo consiliare M5S di Latina circa la controversa vicenda che interessa le attività commerciali, e non solo, di via del Lido.
«A distanza di sei anni appare chiaro che l’attuale amministrazione, ad inizio consiliatura nettamente contraria al progetto Q3, sembrerebbe essere riuscita a peggiorare una situazione iniziata da coloro che al tempo aveva aspramente criticato. Nella commissione trasparenza del 23 ottobre 2023 – continua la consigliera – richiesta dalla maggioranza Celentano, l’assessora Muzio e tutti i commissari di maggioranza, avevano incalzato la precedente amministrazione per presunte gravi irregolarità sulla variante Q3. A quelle denunce non solo nulla è seguito, ma abbiamo assistito ad un avvicendarsi di autorizzazioni, dinieghi, sequestri giudiziari, dissequestri e nuove autorizzazioni all’apertura del complesso commerciale, per arrivare all’attuale sequestro finalizzato alla confisca del bene. Ultimo atto di un dramma al quale la politica che amministra la città è rimasta muta».
Il ruolo che la politica deve avere, soprattutto nelle vicende complesse, è quello di indirizzo nel rispetto del pubblico interesse. Di fronte al manifestarsi di macroscopiche criticità che hanno condotto alla situazione attuale, quale indirizzo ha dato l’amministrazione Celentano? Quale contributo sta dando a tutto il suo percorso politico, al netto del taglio di qualche nastro la cui paternità, peraltro, è ereditata?
«È arrivato il momento – incalza la Ciolfi – di dare spiegazioni ai cittadini, chiarire chi è stato interessato alla questione e cosa abbia fatto. E per saperlo ho rivolto alla Sindaca un’articolata interrogazione protocollata oggi, nella quale chiedo, quale sia stato l’indirizzo politico dell’amministrazione Celentano e inoltre, quale il contributo fornito dall’avv. Giacomo Mignano, professionista esterno, voluto dalla Sindaca nel suo staff per occuparsi delle più rilevanti e complesse questioni giuridico amministrative dell’Ente e mantenuto al suo posto, anche dopo che avesse rassegnato le dimissioni, mai accettate dalla Sindaca stessa».
E ancora.
«Chiedo alla Segretaria Generale, in qualità di responsabile dell’anticorruzione, se sussistono ancora le condizioni per il protrarsi dell’incarico legale all’avv. Mignano rispetto alla convenzione sottoscritta ed anche, in qualità di dirigente dell’avvocatura comunale, quali previsioni possano essere fatte in relazione a possibili ulteriori contenziosi che andrebbero a gravare sul bilancio dell’Ente».
«Non posso esimermi altresì – continua – dal chiedere all’assessora Muzio del perché non abbia adottato provvedimenti conseguenti, coerentemente alle critiche da lei stessa sollevate sull’irregolarità dell’iter della variante Q3. E all’assessore Di Cocco perché è stato dato un incarico esterno per la valutazione di impatto sulla mobilità (VIM di precisazioni) su cui poi il suo servizio ha comunque dovuto esprimere il parere.
Infine chiedo all’assessore Cosentino, dov’era quando tutto questo accadeva e perché ha indicato un indirizzo politico, attuatosi con le autorizzazioni all’apertura del centro commerciale, diverso da quello assunto dalla sua stessa maggioranza ad inizio consiliatura.
Quel che resta, al netto dell’analisi politica, è una città in ginocchio, non attrattiva per gli investitori, con decine di posti di lavoro a rischio. Una nuova, ennesima, opera incompiuta all’orizzonte e la spada di Damocle sul bilancio comunale per un potenziale contenzioso milionario.
Una città in cui la coerenza politica e le certezze amministrative sono una chimerica speranza anche di quelle decine di lavoratori e delle proprie famiglie che rischiano il posto di lavoro. Così come dei residenti di zona che hanno assistito impotenti al processo di impoverimento dell’ambiente e, di conseguenza, dei loro immobili. Svalutazione che fa il paio con i problemi di viabilità derivati.
Auspico – conclude Maria Grazia Ciolfi – una rapida calendarizzazione dell’interrogazione per dare a cittadini le doverose risposte che meritano».