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Ciolfi (M5S): “No al ritorno del nucleare a Sabotino, Latina ha già deciso”

Ciolfi ricorda la mozione del M5S approvata all’unanimità dal consiglio comunale. «Si dia seguito all’impegno assunto davanti alla città»

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«Quando l’amministratore delegato della Sogin propone di riattivare i siti che ospitavano vecchie centrali nucleari per costruirne di nuovi, fa il suo lavoro. Ma chi non ha fatto il proprio dovere è la politica, che continua a inseguire il mito del nucleare pulito senza dire la verità ai cittadini». Lo dichiara Maria Grazia Ciolfi, capogruppo del Movimento 5 Stelle nel consiglio comunale di Latina, commentando le dichiarazioni dell’ad Gian Luca Artizzu durante il convegno “Il nucleare sostenibile: l’Italia riparte”, organizzato dalla Lega a Milano.

«Si parla di reattori di nuova generazione, più sicuri e performanti, ma la realtà è che questi impianti non esistono ancora, e l’idea di un nucleare pulito resta un’ipotesi teorica. Intanto si torna a mettere in discussione territori come il nostro, già segnati da servitù ambientali pesanti».

Ciolfi ricorda che su Borgo Sabotino il consiglio comunale si è già espresso in modo chiaro: «Il 19 giugno 2024 è stata approvata all’unanimità una mozione del M5S che dice no alla riattivazione della centrale. Diniego pari al risultato della chiamata alle urne nazionale con il medesimo quesito referendario. La Sindaca si è impegnata a portare questa posizione agli organi competenti. Ora è il momento di dare seguito a quell’impegno e puntare sulle rinnovabili, che sono già disponibili, sicure e sostenibili».

La consigliera sottolinea anche la necessità di aggiornare le valutazioni ambientali del sito: «Dire che si può costruire dove già sorgevano vecchi impianti è una semplificazione pericolosa. Le condizioni ambientali, anche a causa dei cambiamenti climatici, sono mutate profondamente. Un’area come Borgo Sabotino, considerata idonea nel 1960, potrebbe non esserlo più sia dal punto di vista idrogeologico che sismico».

«Invito tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, a rileggere quella mozione che ho sottoposto già un anno fa al Consiglio Comunale, prevedendo con largo anticipo il rischio che si sta concretizzando oggi, approvata con voto favorevole unanime e a chiedere insieme alla Sindaca di intercedere presso il governo centrale. Latina si è già espressa nella sua massima assise: il territorio non vuole il ritorno del nucleare. Sarebbe importante inoltre conoscere quale sarà il destino dei 27 milioni di euro di ristoro nucleare che spettano al nostro territorio, unitamente all’impegno assunto dalla Sogin a ricostruire il ponte Mascarello chiuso per l’ennesima estate in arrivo».

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