«Siamo alle solite: la maggioranza di centrodestra decide in riunioni carbonare nelle segrete stanze in merito ad opere strategiche per la città». L’attacco arriva dal capogruppo del M5S, Maria Grazia Ciolfi, dopo aver appreso dalla stampa dell’imminente approvazione in giunta del progetto che porterà alla realizzazione di un’infrastruttura di collegamento tra Latina e Latina Scalo.
«Veniamo a sapere dai giornali – continua Ciolfi – che è tutto pronto, anche la candidatura a un bando ministeriale entro il 31 ottobre per ottenere un finanziamento di 70 milioni di euro che, uniti agli 80 milioni di finanziamento Cipe recuperati nella precedente amministrazione dal fallimento del progetto della metro leggera, consentiranno di arrivare ai 150 milioni necessari alla realizzazione della nuova infrastruttura. Tutto stabilito in una riunione di maggioranza che si è svolta lunedì 16 settembre alla presenza di assessori, dirigenti comunali e progettisti. Ancora una volta, veniamo a conoscenza di questioni di grande impatto per la comunità dai quotidiani e non nelle sedi preposte. Decine di sedute della commissione Trasporti per definire anche le virgole del nuovo Regolamento sul piano della sosta, com’è giusto che sia perché d’interesse pubblico, ma la presidente Censi non ha ritenuto di dedicare nemmeno uno slot della commissione su un’infrastruttura strategica come questa. E l’assessore ai Traporti Di Cocco si è guardato bene dal suggerire una convocazione sul tema o di farne almeno accenno in commissione dato che è sempre rigorosamente presente, di certo non gli è mancata l’occasione per farlo».
Rimostranze dalla consigliera sul metodo ma anche nel merito, in particolare sul cambio di percorso previsto nel nuovo progetto: «L’“ex metro leggera” sarà costituita da un’infrastruttura percorsa da navette elettriche, così apprendiamo dalla stampa, e non passerà più su via Epitaffio, ma sull’Appia e la strada della Chiesuola, davanti alle casermette, fino a Borgo Piave. Evitando gli espropri sull’Epitaffio, l’opera sarà più sostenibile economicamente e più attrattiva rispetto all’utenza, così i tecnici avrebbero giustificato la modifica progettuale. C’è da chiedersi come possa essere più attrattiva un’infrastruttura che allunga non di poco il percorso rispetto a una soluzione che collega direttamente e anche più rapidamente Latina Scalo con Latina. Quanto tempo ci vorrà per raggiungere la stazione?».
La consigliera si chiede inoltre: «Che fine ha fatto il collegamento con la marina che da sempre rappresenta una criticità per il trasporto pubblico a Latina e previsto in origine nel progetto della nuova infrastruttura? Chi ha deciso che servire gli abitanti della Chiesuola piuttosto che quelli di via Epitaffio è la scelta migliore nell’interesse pubblico? E in ultimo, ma non meno importante – conclude – questa nuova progettualità arriverà a conclusione o assisteremo a un’altra débâcle su un tema strategico per la città? Ancora una volta questa maggioranza va avanti in solitaria evitando il confronto con la minoranza, ma soprattutto con la città, quasi nel timore di dover valutare scelte diverse che potrebbero rivelarsi più efficaci».