«Al netto dell’emendamento che sana l’incongruenza nel numero degli stabilimenti tra la delibera e l’elaborato grafico e che ho portato all’attenzione dell’aula nella scorsa seduta, del nuovo Piano di Utilizzazione degli Arenili salta gli occhi che l’unica modifica al lavoro realizzato nella prima amministrazione Coletta sia stata apportata per accontentare Fratelli d’Italia, ovvero il primo partito dell’attuale maggioranza». Lo sottolinea il capogruppo del M5S, Maria Grazia Ciolfi, a margine del consiglio comunale che oggi ha votato per l’adozione definitiva del PUA.
La consigliera si riferisce all’unica osservazione al Piano accolta, quella appunto di FdI, firmata dall’allora commissario Nasso, oggi assessore comunale. «Le altre 17, presentate da associazioni, privati cittadini, imprenditori ed enti quali Lega navale, hanno ricevuto una porta in faccia. Con la creazione di 4 nuovi stabilimenti, come richiesto da FdI, la maggioranza porta dentro il piano il suo ben noto indirizzo politico: quello che punta a tutelare il compartimento dei balneari e l’interesse privato a scapito del pubblico. D’altronde stanno facendo lo stesso anche con la mancata attuazione della Bolkestein e le concessioni nuovamente prorogate al 2027».
«I 4 nuovi stabilimenti – continua Ciolfi – non servivano ma, ancora più grave, andranno a ridurre l’ampiezza della spiaggia destinata all’accessibilità ottimale per rendere autonome le persone con disabilità e divideranno in due parti l’area destinata agli eventi, per cui sarà impossibile ospitare concerti».
La consigliera pentastellata ricorda poi che la proposta di nuovo PUA inviata dal centrodestra oltre 10 anni fa, in Regione fu sonoramente bocciata proprio perché tentarono di inserire nuovi stabilimenti balneari sul tratto B. «Oggi la storia si ripete. Per promesse elettorali, con una forzatura politica, si inficia un Piano equo, sostenibile, inclusivo ed efficace. E tutto col rischio di un’altra bocciatura dalla Regione, perché continuo a nutrire dubbi sulla correttezza di questa delibera che trasforma un’area demaniale nel PUA vigente – la A10 così come rappresentata nell’elaborato grafico 7a allegato in delibera – in due lotti che daranno luogo a due nuove concessioni. Con le quattro complessive, avremo altrettante strutture che di fatto sottrarranno 250 metri lineari di arenile alla libera fruizione, alle persone con disabilità e anche a quanti oggi non possono permettersi un abbonamento estivo o la quota giornaliera presso lo stabilimento balneare».
«Gli esponenti della maggioranza – aggiunge ancora – hanno urlato ai quattro venti, ovvero ai balneari, che con il nuovo PUA potrà attuarsi il massimo ampliamento degli stabilimenti balneari previsto per legge, ma in realtà nel Piano che hanno portato in adozione oggi non c’è nulla di nuovo in tal senso».
Per tutti questi motivi e le possibili irregolarità che viziano la delibera, la consigliera ha abbandonato l’aula al momento del voto.