Sono iniziati i lavori per trasformare l’appartamento confiscato alla criminalità in una casa domotica per il “Dopo di noi”.
Gli assessori Carlo Carletti ai Servizi Sociali e Andrea Santilli ai Lavori Pubblici, ieri mattina, hanno effettuato un sopralluogo in via Pitagora nell’appartamento confiscato alla criminalità.
Il progetto, elaborato nell’ambito della programmazione del Distretto Sociosanitario LT1, ha ottenuto un finanziamento di 238mila euro, di cui 107mila per lavori, dall’intervento Missione 5 Componente 2 Investimento 1.2. del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la ristrutturazione, adeguamento, servizi e forniture finalizzati alla trasformazione in una casa domotica in grado di ospitare 4 persone, con varie tipologie di disabilità, garantendo loro un elevato livello di autonomia.
L’appartamento è posto al piano terra di via Pitagora, comprende circa 64 mq interni e giardino esclusivo di pertinenza.
I lavori consisteranno in una serie di interventi e di accorgimenti, oltre che di forniture, per l’adozione di un sistema di domotica, come comandi vocali, automatismi, impianti smart per consentire una vita indipendente agli inquilini.
«Gli obiettivi generali dell’intervento sono rivolti al miglioramento delle relazioni sociali, l’autonomia personale, garantendo la salute psico-fisica, la cura della persona e l’autodeterminazione attraverso la sperimentazione di una vita in comune tra persone con disabilità grave – spiegano Carletti e Santilli – . L’obiettivo della progettazione prevede la ristrutturazione dell’unità abitativa in grado di ospitare 4 beneficiari in coabitazione assistita. L’esperienza residenziale deve essere intesa come palestra di vita fuori dal contesto familiare o istituzionale, da realizzare garantendo alle persone coinvolte la possibilità di avviare o mantenere una routine fatta di impegni personali.
Inoltre, l’attuazione del progetto permetterà di acquisire, a livello territoriale e interistituzionale, nuovi modelli professionali per la presa in carico delle persone con disabilità, verso l’inclusione lavorativa, con strumenti di coabitazione assistita anche verso il “Dopo di Noi”».